Proposto tram per collegare Brescia al Lago di Garda

Il 21 luglio è stato presentato presso il Comune di Brescia lo studio di prefattibilità per la realizzazione di un sistema di trasporto rapido di massa che collegherà Brescia a Villanuova sul Clisi, con possibili estensioni anche a Salò, sulle rive del Lago di Garda. Lo studio ha analizzato otto modalità di trasporto, tra cui tram-treno , autobus a guida guidata, filobus e metropolitana leggera; quest’ultima è risultata la più vantaggiosa. Lo studio ha preso in considerazione prestazioni, costi, impatto ambientale e miglioramento della coesione sociale nell’area. La linea iniziale di partenza, lunga 22 km, servirà 11 fermate, collegando il capolinea Sant’Eufemia-Buffalora dell’unica linea metropolitana di Brescia con Villanuova sul Clisi a nord-est. La linea avrà un tracciato completamente segregato, comprendente tratti sopraelevati e in galleria, nonché tratti in trincea. La velocità media commerciale prevista per la linea metropolitana leggera sarà di 45 km/h. Lo studio evidenzia l’importanza di un futuro prolungamento da Villanuova a Salò, sulle rive del Lago di Garda, e di una potenziale diramazione verso la Valle Sabbia, più a nord. Si prevede che queste tratte aumenteranno l’utenza, servendo ulteriori zone turistiche, residenziali e industriali. L’investimento complessivo è stimato in 722 milioni di euro, comprensivo di opere civili, sistemi ferroviari e acquisto di materiale rotabile. I costi operativi annuali sono stimati tra 8,9 e 12,6 milioni di euro. In tutti gli scenari, i benefici economici superano i costi. L’obiettivo dello sviluppo di una linea di trasporto rapido di massa era quello di offrire un’alternativa interessante all’uso dell’auto privata, nonché di risolvere il problema del traffico intenso e degli scarsi collegamenti tra Brescia e il suo entroterra, migliorando al contempo la qualità della vita e riducendo l’impatto ambientale. Si prevede che la linea della metropolitana leggera sarà utilizzata da oltre 10 milioni di passeggeri nel primo anno di attività, di cui 5 milioni potrebbero passare dagli attuali servizi di autobus, 4 milioni dalle auto private e il resto dalla nuova domanda generata dalla linea. Lo studio è stato condotto dall’Università di Brescia in collaborazione con il Comune, la Provincia e i vari enti locali interessati dal percorso previsto.

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