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marchetti625
Dirigente Movimento Operatore

Lazio
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Inviato il 28/09/2014 :  23:08:42  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
I sezionatori a coltello della linea di alta tensione,sono un apparecchio di uso comune che il TIBB,montò su moltissimi rotabili a cui aveva fornito l'equipaggiamento di trazione. Ovviamente,non si trattava di una esclusiva di questa Ditta perchè anche altre aziende avevano prodotto ed applicato dispositivi simili.

A cosa serviva? Serviva,anzi,"serve",ad isolare elettricamente i pantografi in presa dal circuito di trazione del rotabile.Sostanzialmente,la manovra,permette di accedere in sicurezza nella cabina AT dell'elettromotrice. Non solo: manovrando un solo sezionatore,(lasciandolo aperto)si può isolare un pantografo,mentre l'altro è in presa con la linea ad alta tensione che poi è il grosso cavo(in realtà sulle sammarino era un tubo di rame)che corre per tutto il ricasco del tetto sorretto da isolatori ceramici a fungo. In questo modo,il macchinista,poteva salire sul tetto dal lato isolato,senza correre il rischio di folgorazione.(avendo l'altro in presa) Era ,comunque,una manovra rischiosa perchè,comunque il sezionatore,benchè aperto,rimaneva sotto tensione dalla parte della linea AT,lama mobile compresa....(Sui locomotori E626,invece,il secondo pantografo è sempre sotto tensione e molti incidenti mortali,si sono verificati per"dimenticanza"del P.d.M. che per cause varie accedeva al tetto scavalcando il cancelletto,pure dotato di serratura di blocco e toccava o si avvicinava troppo alle stanghe del pantografo che pure era abbassato ma sotto tensione perchè alimentato dall'altro in presa)

Sulle sammarino,i sezionatori sono manovrabili mediante sblocco del catenaccio contenuto nella serratura di sicurezza. La chiave è la stessa che apre o chiude la valvola pneumatica a più vie che permette l'innalzamento dei pantografi medesimi. Anche sulle ECD,la manovra avviene nel medesimo modo. Tuttavia,per poter accedere in cabina AT,questa chiave apre una secoda serratura di blocco che svincola un pannello laterale della cabina AT. Dietro questo pannello,inserita nella toppa,si trova una seconda chiave che estratta,è quella che apre la serratura della porta a soffietto della suddetta cabina AT. Di questo "marchingegno"molto simile a quanto realizzato per gli E626,non c'è traccia sulle sammarino ma è presumibile che la chiave della cabina AT,si trovasse collocata dietro al portellone metallico esterno,applicato ad una fiancata del rotabile,proprio sotto al finestrino della cabina AT. Oggi,questo portellone,è chiuso da una moderna serratura di sicurezza,applicata in fretta e furia,nella "concitazione"precedente l'inaugurazione della AB 03. Ci ritornerò sopra e vedrò di ripristinare anche questo aspetto "storico".

Infine,per concludere questa "chiacchierata",ricordo che le sammarino,avevano una seconda botola o portellone di ispezione della cabina AT. Questa botola,infatti,si trova nel...."WC"La rimozione di questo pannello che era del tutto asportabile,permetteva la lubrificazione della ruota dentata del cilindro principale e l'eventuale esclusione di una coppia di motori in caso di avaria....
Naturalmente anche questo pannello aveva la sua "brava" serratura di blocco!

Ti è piaciuta la "risposta?":bene!

Max RTVT
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feb13
Oper. Spec. Circolazione (Guardablocco)

Piemonte
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Inviato il 29/09/2014 :  20:49:09  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Ora che siamo a fine Settembre... come vanno i lavori sulla signora AB 03?

Davide
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marchetti625
Dirigente Movimento Operatore

Lazio
3791 Messaggi

Inviato il 29/09/2014 :  21:02:05  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Ehmm,scusa,ma hai visto cosa ho scritto e postato(le foto)poco sopra?

Max RTVT
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marchetti625
Dirigente Movimento Operatore

Lazio
3791 Messaggi

Inviato il 29/09/2014 :  23:37:43  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Piuttosto,completo(anche per Omar)la chiacchierata,sulla disposizione delle apparecchiature presenti sul tetto delle sammarino.

Come si vede chiaramente dalle molte fotografie presenti in rete,le sammarino,al pari di altri rotabili costruiti in quegli anni ed equipaggiati da TIBB per i componenti di trazione,se dotati di 2 pantografi,erano soliti avere sul tetto 2 linee ad alta tensione. Nel caso delle 4 elettromotrici sammarinesi,la linea AT che collegava elettricamente i 2 archetti,era allacciata mediante un tubo di rame che si introduceva nel cassone del reostato mediante quel "famoso"isolatore di introduzione,(un isolatore ceramico a forma di imbuto)di cui spesso si legge ,nelle pubblicazioni tecniche dell'epoca. A valle di questo collegamento e dentro al cassone,c'era(e io ho intenzione di rimontarla)la bobina di "self",ossia di autoinduzione che serviva a limitare,eventuali sovracorrenti.

La bobina è costituita sempre dal solito tubo di rame avvolto a formare delle ampie spirali. A Roma,in aggiunta di questo dispositivo,ho fatto montare anche un moderno scaricatore differenziale per le sovracorrenti di natura atmosferica.

L'altra linea era quella del riscaldamento carrozze che collega le due prese a pertica o meglio conosciute come "aragoste". Queste prese nell e elettromotrici sono fisse e girevoli con il fioretto di collegamento elettrico nelle rimorchiate.

Questa linea ad alta tensione si collegava col circuito di trazione mediante un altro tipo di isolatore di introduzione che era sempre ceramico ma a fungo come quelli che sostengono le 2 linee AT sui ricaschi del tetto...

Cosa curiosa,c'è una bellissima foto scattata,poco dopo l'inaugurazione,presa nella stazione di S.Marino che mostra il tetto di uno dei 4 rotabili,privo della linea AT del riscaldamento vetture.

La cosa è singolare e ci dice che per un certo periodo la possibilità di erogare il riscaldamento alle rimorchiate non era estesa a tutto il parco trazione.... Infine,per la lubrificazione degli striscianti e della linea di contatto,si provvedeva manualmente rifornendo periodicamente lo spazio lasciato libero tra una bacchetta di rame e l'altra con grasso specifico....Beh,questa cosa continueremo a farla anche per la AB03!

Max RTVT
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feb13
Oper. Spec. Circolazione (Guardablocco)

Piemonte
238 Messaggi

Inviato il 30/09/2014 :  22:31:26  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Si che le ho viste, ma dato che siamo a fine settembre/inizio ottobre pensavo ci fosse dell'altro..........

Davide
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marchetti625
Dirigente Movimento Operatore

Lazio
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Inviato il 01/10/2014 :  12:11:35  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Ehehehe,devi aspettare la prossima puntata di fine ottobre

Cioooo Max RTVT
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marchetti625
Dirigente Movimento Operatore

Lazio
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Inviato il 01/10/2014 :  12:28:34  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Un' altra piccola curiosità sui pantografi TIBB Ss. Osservando il disegno originale dei medesimi,si vede chiaramente che erano stati concepiti per montare uno doppio strisciante curvo. Sulla scelta del doppio strisciante,abbiamo,già,discusso e non mi soffermo oltre. Effettivamente se facciamo riferimento a quelli montati sulle ECD della Roma Nord,è evidente che questo disegno sia stato rispettato per lunghissimi anni e,anzi,possiamo concludere che la vita "operativa"delle ECD,si sia conclusa con questo tipo di strisciante. Anche sulle sammarino,osservando le fotografie storiche,scattate durante il preesercizio ma anche qualche anno dopo,l'inaugurazione della ferrovia,si vede che questi erano curvi,come quelli delle ECD romane.

Quando abbiamo ricostruito i pantografi della AB 03,però,dal raffronto con quelli montati sulla AB01,si è constatato che questi erano piatti! Insomma,in epoca,imprecisata si decise di fare questa piccola modifica che,però,comportò,anche quella del porta strisciante che venne "addrizzato" con ulteriore modifica alle staffe di supporto che risultano non più "dritte" come nel disegno originario.

Evidentemente le curve e l'elevata sopraelevazione della rotaia esterna,consigliò l'effettuazione di questa modifica(oggi prassi nei rotabili moderni)in maniera da ridurre il rischio di "sviamento" del filo di contatto,oltre il campo di poligonazione dello strisciante.Si cercò,in questo modo,di aumentare la "stabilità"di tutto il sistema,compensando,in parte,i moti oscillatori del rotabile nelle curve e nell'entrata e nel'uscita dalle suddette....

Max RTVT
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marchetti625
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Lazio
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Inviato il 06/10/2014 :  21:30:26  Guarda il profilo di  Rispondi Citando


Mentre,anche i falegnami, procedono con le loro lavorazioni di completamento degli arredi della AB03,io,qui a Roma,ho iniziato la ricostruzione degli alberi cardanici che permettono il funzionamento del tachigrafo Hasler,di cui avete visto l'allestimento del meccanismo finale del movimento.

Gli alberi cardanici sono 3 su questo tipo di rotabili. Uno,lo vedete montato e funzionante che collega la cassetta dell'Uomo Morto alla boccola presa di moto di cui è visibile la scatola che ne contiene il meccanismo. Come si vede dalla foto,da questa fuoriescono due alberi di presa.

E'interessante notare che,per esempio,l'albero cardanico collegato all'Uomo Morto è in realtà,costituito da due pezzi l'uno inserito nell'altro a "telescopio"per permettere di seguire senza deformarsi,il movimento di rotazione del carrello . Stessa cosa si realizza dal lato opposto che è quello che più interessa perchè azionante il tachigrafo. Questo secondo albero termina collegato ad un albero ozioso la cui flangia è fissata al telaio dell'elettromotrice.

Qui è collegato il terzo albero,l'unico ad essere in un sol pezzo perchè non è interessato da nessun movimento traslatorio o rotatorio del carrello,il quale termina,finalmente azionando la scatola con l'ingranaggio riduttore che imprime la rotazione all'albero del tachigrafo. Tutti questi snodi cardanici erano adeguatamente ingrassati a...mano e protetti da pezzuole di tela di yuta trattenuta da legacci in fil di ferro dolce.

Una finezza che la dice lunga dalla cura,forse un pò ingenua, col quale si accudiva questo
materiale e il rispetto per i viaggiatori che lo utilizzavano. l'abero terminale del tachigrafafo,quello che poi aziona la scatola ad ingranaggi,aveva lo snodo protetto oltre che dalla solita tela anche da un "piattino"metallico in modo da impedire ad eventuali schizzi di grasso,dovuti alla sua rotazione, di proiettarsi sul predellino di accesso in vettura e magari anche sui gradini con conseguenze per i viaggiatori,facilmente immaginabili....

Max RTVT

Modificato da - marchetti625 il 06/10/2014 21:33:07
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marchetti625
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Inviato il 26/10/2014 :  23:02:56  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Ci sono importanti novità....Intanto i falegnami continuano nell'allestimento degli interni dell'elettromotrice e....è semplicementte FANTASTICA. Io ne avevo ri-progettato tutti gli interni e i falegnami hanno "certosinamente"rilevato ogni misura e particolare esistente,negli altri rotabili,in modo da riprodurre,il tutto con la massima fedeltà possibile! Debbo dire che il risultato,supera,quanto io stesso avevo pensato.

Erano,veramente,elettromotrici raffinate e lussuose,anche nei..dettagli. Immagino che vorreste delle foto...Mi spiace ma a S.Marino,vogliono,giustamente,che il tutto sia una sorpresa! A breve dovrebbe partire anche l'esecuzione delle poltrone sia di terza che di prima classe.
Nel reparto fabbri,ho visto e provato il primo dei due pantografi ricostruiti come gli originali! Spettacolo puro! Sono stati sabbiati e verniciati in rosso segnali....

Entro due o tre mesi dovrebbero partire i lavori di rifacimento totale del binario nella galleria Montale e quelli propedeutici al prolungamento del binario. Speriamo che non ci siano imprevisti,anche perchè,è tutto definito per l'allestimento museale e il relativo percorso culturale....
Vedere l'interno dell' elettromotrice,esattamente,come nelle fotografie del libro Rimini-S.Marino in treno di Gian Guido Turchi,mi ha provocato un certo"non so che"...Credo che capirete ....

Alla fine,...i componenti di trazione di un rotabile sono declinati(cioè erano un prodotto commerciale) anche per altri rotabili che magari hanno caratteristiche profondamente diverse tra loro. Però,il vero carattere distintivo,secondo me,è nella concezione della cassa del veicolo,ossia il progetto ideato dal suo costruttore:quello è un autentico elemento distintivo.
Unico per la scelta dei materiali dell'arredamento interno,per il gusto estetico,per la suddivisione e fruibilità degli interni. Elettromotrici sammarinesi,genovesi,fermane o di Cortina,come quelle della Trento Malè o del Renon e di quelle a scartamento normale prodotte in quel periodo,pur nelle loro serie che poi,erano assai piccole,sono prodotti artigianali.

Fatto "10" il valore di uno di questi rotabili,io dico che almeno 7 è quello della parte meccanica,facendoci rientrare,ovviamente,anche la cassa e il relativo disegno industriale....

Qui mi distinguo nettamente da Formigari che mi sembra essere alquanto proiettato a dare maggior valore all'aspetto elettromeccanico....Chissà cosa ne pensa "Apptras"?

Ci tengo ad un suo parere!

Max RTVT
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Gemini76
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Lazio
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Inviato il 26/10/2014 :  23:10:31  Guarda il profilo di  Visita il Sito di Gemini76  Rispondi Citando
Grazie ai tuoi sforzi San Marino sta riavendo la sua storia ferroviaria! Stai riuscendo a fare quello che non erano riusciti a fare a Paliano...forse perché tu e il tuo staff , insieme alle associazioni ed alle istituzioni avete intrapreso un vero percorso di recupero...non un plastico in scala 1:1 . Tanto di cappello. Se poi le autorità hanno veramente intenzione di prolungare il binario...toccherà che includo San marino nelle mie mete di viaggio (in fondo ieri ho fatto Roma - Rieti - Greccio - Marmore - Piediluco - Terni - Roma ed oggi ROma - Bracciano Lago - Trevignano - Anguillara - Bracciano - ROma ....che ce vole ad arrivà in macchina a San Marino? )

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apptras
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Inviato il 27/10/2014 :  00:00:19  Guarda il profilo di  Visita il Sito di apptras  Rispondi Citando
Sei uno dei tanti convinto che io e Formigari abbiamo un pensiero comune. Il fatto di collaborare in un sito non significa andare d'accordo su tutto, ed anzi le discussioni (bonarie ovviamente) sono la regola. A voler essere sincero non ho un particolare parere su questo tuo lavoro, lo apprezzo e faccio tanto di cappello, ma il mio entusiasmo per quello che si fa al di fuori di Roma è molto relativo. Il mio pensiero, poi, lo conosci. E' quello espresso sulla 312 di Torino, cioè che si deve fare tutto il possibile per mantenere l'assetto originario delle vetture. Se non quello di fabbrica almeno lo stato in cui si trovavano alla radiazione.

https://www.tramroma.eu (sito completamente rinnovato)

Modificato da - apptras il 27/10/2014 00:13:12
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marchetti625
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Inviato il 27/10/2014 :  02:13:11  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Noooo!Al contrarioE' proprio perchè TU hai un tuo parere e sei portato non tanto alla tecnica ma a dare un VALORE,alla storicità delle cose! Io ti ho fatto una domanda che non è tecnica. Forse non mi sono spiegato bene.

Un rotabile ha due padri.Uno fa la cassa perchè,intanto, si inventa un progetto. Il progetto è conseguenza delle necessità del committente,è vero,ma chi esegue il lavoro,poi ci mette del suo. Il "suo" sta nella scelta e nella lavorazione dei materiali.

E' anche una questione di gusto! Le elettromotrici della Calalzo Dobbiaco prodotte dalla Stanga,hanno un loro stile ma l'equipaggiamento di trazione è identico a quello montato sulle sammarino. Chi produce la componentistica è meno vincolato al rotabile su cui la monta! Non avremmo potuto ricostruire la AB03 se i suoi componenti non fossero identici (ci sono piccole differenze in alcuni dettagli)a quelli dell Roma Nord,Genova Casella,Spoleto Norcia,Fermo Amandola,Sangritana,Pescara Penne, Vicenza valdagno e...una nutrita serie di elettromotrici interurbane milanesi e molto altro materiale ancora!
Se mi fai passare l'esempio,è come se si trattasse della tela su cui dipinge Guttuso e Picasso. La loro arte è totalmente diversa ma la tela è la stessa Quello che voglio dire è che per me (ma ripeto è una opinione del tutto personale)forse il valore più autentico di qualunque rotabile è proprio nell'"ambiente" che viene realizzato.Credo che,magari non sempre,valga più delle sue apparecchiature che lo fanno andare

Ci parla del gusto di un epoca.Di come si intendeva non solo il modo di affrontare il "viaggio"ma anche di come si socializzava. Quanto il costo del biglietto e la possibilità per alcuni di viaggiare più comodi di altri,fosse radicata nella società di quel periodo e come il lusso ne fosse elemento anche visivo di distinzione.

La prima classe delle elettromotrici della Ora Predazzo,aveva poltrone molto sobrie e decisamente poco comode rivestite in finta pelle scura. Quelle delle sammarino e credo anche delle cortina,avevano poltrone comode ed avvolgenti con ampi poggia testa in velluto rosso dal pelo molto lungo,quindi più pregiato,di quello che allestiva le poltrone delle carrozze FS. Il velluto rivestiva perfino gli interni dello scompartimento di prima classe fin sotto ai finestrini. Nella prima,vi erano tavolini pieghevoli e specchi nel divisorio prospicente il vestibolo di uscita. I sedili di terza avevano sedute imbottite.(perchè tanto lusso?) Le Peter Witt milanesi il salottino per i fumatori(altra nota caratteristica di quei tempi)All'inizio del '900 e ancora per circa un ventennio,buona parte della componentistica di arredo metallica era in ottone e bronzo. Verso gli anni '30 Alluminio e cromo prendono il sopravvento. Il cromo ricopre anche oggetti costruiti in ottone.

E' importante anche "celiare" sul modo di condurre questi mezzi. Sulle sammarino,i macchinisti stanno in piedi per tutti i 32 Kilometri....Questo riporta a considerare anche le condizioni di vita del personale ma anche la considerazione che i datori di lavoro nutrivano per costoro....

Insomma osservando la cassa di un rotabile si possono tirare fuori moltissimi spunti che spaziano in campi altrettanto vasti. La componentistica applicata per la trazione costituisce un assieme di poderosa importanza,certamente,ma contestualizzato su pochi e circoscritti aspetti....

Oggi ho smontato Il contattore manuale della AB01,contattore del circuito del riscaldamento. Ho osservato che aveva lavorato poco e che i suoi componenti sono del tutto identici a quelli montati sulle elettromotrici e i locomotori della Roma Nord. Se li scambiassi nessuno se ne accorgerebbe. Non potrei fare la stessa cosa con le porte a soffietto della cabina AT della AB03.

Certamente le serrature sono le stesse di quelle della Roma Nord ma il disegno della porte è ben diverso....Questo ti volevo dire....

Max RTVT
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apptras
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Inviato il 27/10/2014 :  08:36:07  Guarda il profilo di  Visita il Sito di apptras  Rispondi Citando
quote:
sei portato non tanto alla tecnica ma a dare un VALORE,alla storicità delle cose


La storicità delle cose guarda a tutti gli aspetti. Il problema è che è un dialogo tra sordi, ed è perfettamente inutile stare a ripetere concetti espressi fino allo sfinimento sulla necessità di salvaguardare NEI LIMITI DEL POSSIBILE la storicità del mezzo, che va intesa non solo nei suoi criteri costruttivi ma anche, se non soprattutto, nel ruolo che ha avuto nell'evoluzione tecnica del sistema cui appartiene. L'aspetto delle casse, l'eleganza delle decorazioni una volta indispensabili (e fronzolose), la comodità delle poltrone di prima classe o la scomodità dei sedili di terza rientra ovviamente in questo discorso. Se per vari motivi non si può riprodurre l'esatto componente se ne può creare uno simile come i sedili della 907 (gli schienali sono comunque ribaltabili, a prescindere dal blocco da azionare), ma un conto è simulare quello che le norme non ti consentono di fare, altro è snaturare scientemente un rotabile per far cassa facendo girare un suo simulacro mal fatto.

https://www.tramroma.eu (sito completamente rinnovato)
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Gemini76
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Inviato il 27/10/2014 :  08:59:39  Guarda il profilo di  Visita il Sito di Gemini76  Rispondi Citando
I rotabili non vengono snaturati. Ma adattati a quello che richiedono le attuali normative in quanto vanno omologati. Nelc aso di Torino che si cita sempre, le modifiche sulal MRS Stefer evidentemente non sono dovute ad un capriccio ma a necessità oggettive per rendere il mezzo circolante. Il problema di fondo è che mentre per i rotabili storici FS sono state emanate una serie di norme che ne permettono la circolazione sulla rete del G.I. (RFI) in deroga rispetto ad alcune normative vigenti (vedi ad esempio la presenza di SCMT) per i tram ogni città ha una sua rete, con le sue caratteristiche. Nel caso di San Marino, a parte la tensione più bassa (ma credo che nulla vieti di innalzarla in futuro) si sta ricostruendo da zero tutto e quindi, da quello che vedo, Massimiliano ed il suo staff stanno cercando di preservare il più possibile la storicità del mezzo..ma c'è da considerare che non esistono ferrovie a San Marino...quindi il lavoro di ricostruzione va di pari passo con la riscruttura di norme ad hoc (mi sembra che alcuni post fa Massimiliano avesse detto di aver provveduto a redigere il manuale dell'elettromotrice). Poi, il fatto che alcuni componenti siano "standard" è un bene, perché ha permesso di reperirli altrove....del resto non dobbiamo dimenticarci che il mezzo è stato 50 anni sepolto nella galleria...qualcosa sarà pure andato rovinato! :-)

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marchetti625
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Inviato il 27/10/2014 :  12:13:53  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Si.Nel senso che nel caso di Torino si è andati ben oltre. Ovviamente,una disposizione,se così è stato,dell'USTIF che imponeva la motorizzazione del carrello portante è un "macigno"ineludibile che ha,effettivamente,stravolto una parte tecnicamente rilevante del valore progettuale del rotabile.
Forse,in questo caso che però è raro,si poteva fare una scelta. E' vero pure che si tratta di un veicolo non unico al mondo come la 907!

Quel tram è,in un certo senso,l'affinamento e la seconda serie,tra virgolette,di un progetto sviluppato in casa ATAG con un applicazione diversa e molto,rispetto a quanto viene elaborato per la Stefer! Tante sono le differenze e meno male che in casa ATAC ci sono ben "vispe"quelle originali! Insomma,voglio dire che è grave ma non una tragedia E' sul fronte della Urbinati 401 che non si deve "toppare".Non c'è nessun motivo per farlo....!!!!

Max RTVT
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