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marchetti625
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Inviato il 11/05/2015 : 16:34:12
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Il falegname ha fatto il miracolo! Ogni elemento della controsoffittatura del tetto è tornato al suo posto,perfettamente riprodotto in rovere dall'originale.Particolarmente laboriose da ricostruire sono state le cornici semicurve dei divisori che hanno un doppio ordine di esecuzione. Il risultato,rispetto all'originale,è impeccabile!

Max RTVT |
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marchetti625
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Inviato il 11/05/2015 : 16:50:28
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Montati anche i coperchi del nuovo cassone del reostato. Ora,a breve, il montaggio delle pedane e della linea di giunto del ricasco del tetto con tutti gli accessori di alta tensione.
Max RTVT
PS. Non mi riesce di ridurre il formato di queste foto. Potete provvedere voi? |
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marchetti625
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Inviato il 15/05/2015 : 22:54:26
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https://www.flickr.com/gp/119520801@N02/73pe0n
Questo breve video,mostra una corsetta di prova per verificare il funzionamento del tachigrafo Hasler Teloc,ripristinato nei componenti e nel funzionamento,esattamente come in origine. Gli alberi cardanici sono stati totalmente ricostruiti e il loro funzionamento telescopico,permette i moti di rotazione del carrello. Adesso provvederò al montaggio di un tachigrafo dello stesso tipo ma a comando elettrico,anche nella cabina lato Rimini...
Max RTVT |
Modificato da - marchetti625 il 29/05/2015 14:01:14 |
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marchetti625
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Inviato il 15/06/2015 : 00:19:28
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Questo,realizzato in doppia copia,è il nuovo pannello di comando delle luci(fari e fanale) esterne e di quelle interne delle cabine di testata della AB 03. Io questi due pannelli,li avevo già costruiti nel 2012,quando l'elettromotrice era qui a Roma. Ma,un pò per la fretta,e anche per la volontà di utilizzare componenti assolutamente sicuri e di facile montaggio(utilizzai interruttori magnetotermici "Stoz/Magrini")pur rispettando le misure dei pannellini originali,ne avevo,comunque modificato,la primitiva impostazione. In realtà,questa era ottenuta con 2 interruttori rotativi,di cui uno,quello dei fari,a più contatti e un solo fusibile a protezione di tutti i circuiti di alimentazione(5 lamapadine). Siccome stiamo facendo una ricostruzione del rotabile,assolutamente,scrupolosa,sono ritornato su questo apparato e la stessa cosa ho fatto con molti altri particolari elettrici dell'elettromotrice. Di questi pannelli,poi,esiste una foto di Gian Guido Turchi e quindi ho reputato giusto,riprodurli,il più fedelmente possibile. Purtroppo,gli interruttori originari non sono facilmente reperibili e solo due erano in condizione di poter essere riutilizzati(sono però inseriti in altri pannelli del circuito luce generale) Qui,ho impiegato interruttori rotativi multipolari,affidabili per uso ferroviario. Base dei pannelli e campane di ottone cromato,sono stati lavorati in modo tale da offrire un risultato estetico gradevole fortemente ispirato all'originale.
La costruzione di questi due pannelli ha richiesto tempo e una serie di prove per testare il funzionamento ma anche le eventuali operazioni manutentive che si potrebbero rendere necessarie. Sebbene la tensione sia di 24 volt e l'assorbimento modesto,ogni componente è adeguadamente isolato e protetto da materiali antifiamma.
Con questa lavorazione,il "cantiere di Roma"allestito per il restauro della AB03,chiude i battenti! Ho iniziato nel 2012 termino 3 anni dopo! Per il suo restauro(ricostruzione) funzionale, credo di aver svolto un lavoro(mi riferisco SOLO a quello d'officina) imponente,con la revisione, il restauro o la costruzione integrale di centinaia di pezzi. Ormai,anche a S.Marino,siamo alle battute finali e queste riguardano,in massima parte,il montaggio di componenti che già si trovano in loco.
Intanto,l'elettromotrice,continua a mietere "successi e ad attirare gente! Dopo la visita di scolaresche,si sono tenute due altre manifestazioni,compresa quella che ha visto a Dogana,la presentazione del restauro(qui solo estetico)di un carrellino lavori della ferrovia. Recupero,magistralmente eseguito e finanziato da ATBA!
Da una parte credo che mi mancherà l'emozione e il fervore del tempo passato a realizzare questa eccezionale ricostruzione,dall'altro sono felice che sia finito con risultato esattamente corrispondente alle mie attese!
Mi auguro che nel tempo,per gli anni avenire,i sammarinesi,sappiano sempre preservare e valorizzare,questo piccolo "gioiello BiancoAzzurro"
Massimiliano Marchetti |
Modificato da - marchetti625 il 15/06/2015 10:34:51 |
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Gemini76
Amministratore (Owner)
    
Lazio
36274 Messaggi |
Inviato il 15/06/2015 : 23:37:54
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| Bè, visto che in pentola bolle sicuro il prolungamento della linea, diciamo che il futuro si prospetta itneressante! |
************************ !!FUCK RUSSIA!! ************************ |
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marchetti625
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Inviato il 18/06/2015 : 11:11:56
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Si inizia....
Max RTVT
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marchetti625
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3791 Messaggi |
Inviato il 19/06/2015 : 00:31:45
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 Mia veloce visita di ieri per definire i lavori di adeguamento della TE e un "occhiata" all'andamento dei lavori sull'elettromotrice!
Completamento dell'interno delle cabine. Le vedete nella colorazione applicata in origine alla AB03. Gli strumenti sono provvisoriamente "staccati" dalle pareti per eseguire la pitturazione. Montate le serrature delle porte e i profili interni dei finestrini delle cabine...

Max RTVT
PS.
"La cassettina in primo piano che si vede nell'ultima foto,momentaneamente priva del coperchietto,è un interuttore pneumatico e serve ad abilitare il circuito elettrico dell'"Uomo Morto" solo dalla cabina utilizzata dal macchinista. Infatti,questo avviene contemporaneamente alla manovra di alzamento del pantografo per mezzo della levetta asportabile del banco di manovra.L'aria compressa agisce sul pistoncino del dispositivo che alzandosi chiude un contatto mobile a forma di piattello contenuto nella scatolina. Nella cabina opposta,invece,il circuito di alimentazione dell'apparato di sicurezza dell'elettromotrice,rimane aperto e questo impedisce incauti o involontari azionamenti da parte di chiunque si trovi in quella cabina.E' interessante notare che questo semplice dispositivo funziona solo in presenza di aria compressa nel circuito pneumatico del rotabile. Ma più volte ho scritto che l'elettromotrice può funzionare anche in caso di assenza di questa per avaria al compressore.Su questo aspetto,sarà interessante ritornare... |
Modificato da - marchetti625 il 19/06/2015 01:01:12 |
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marchetti625
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3791 Messaggi |
Inviato il 19/06/2015 : 11:44:21
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Evidentemente al TIBB,nei primi anni del '900 e per almeno i venti anni successivi,non si nutriva tanta fiducia sull'affidabilità degli apparati pneumatici che si andavano producendo.
O forse,il vero motivo e che per le ferrovie secondarie di nuova elettrificazione,in quel periodo,si voleva assicurare la massima sicurezza di esercizio ai rotabili pur in presenza di guasti in piena linea...E' comprensibile questo ragionamento,se si pone mente,al fatto che in caso di richiesta di riserva per il recupero di un rotabile,non sempre poteva essere disponibile una macchina,essendo,buona parte delle concesse italiane del tempo,dotate di parchi aziendali,numericamente modesti. Quindi per evitare perturbazioni ,disservizi,rilevanti,su molti rotabili equipaggiati dal TIBB,tanto a scartamento normale che ridotto,era possibile la marcia a comando manuale ,almeno fino alla successiva stazione di ricovero.
Il locomotore 29 della Genova Casella,per esempio,ci fornisce testimonianza di quanto scrivo. Infatti questo rotabile era dotato di un dispositivo meccanico che permetteva al pantografo di rimanere sollevato anche in assenza di aria compressa(il sollevamento era garantito da apposita pompa manuale)L'Interruttore Principale si poteva inserire a mano con l'ausilio di apposita leva(basta anche solo un paletto o un cacciavite di lunghezza generosa)mentre per disinserirlo si metteva mano all'apposito cinematismo di sgancio. Anche l'inversore di marcia era azionabile a mano mediante una semplice chiave inglese...Per il freno un solo volantino,faceva azionare sempre a mano la chiusura dei ceppi di entrambi i carrelli... Solo l'Uomo Morto,il dispositivo vigilante,di marcia del veicolo,doveva essere escluso,perchè la mancanza di aria compressa,non avrebbe attivato il funzionamento dell'interruttore pneumatico che avete visto sopra e quindi il circuito di alimentazione della bobina elettromagnetica dell'apparato di sicurezza. In queste condizioni senza effettuare la sua esclusione, sarebbe intervenuta,dopo pochi metri percorsi, la frenatura pneumatica d'emergenza,ipotizzando,però,di avere ancora aria compressa a sufficienza nel circuito....
Spoleto Norcia e altri rotabili,risultano costruiti con questa possibilità che si evince,anche dagli schemi elettrici che riportano,in alcuni casi il sistema meccanico di alzamento del pantografo. Sulle sammarino(come al solito) ci sono dei dubbi:nel senso che è sicuramente possibile la marcia manuale(che abbiamo usato in qualche occasione durante le prove) Ma è assente il famoso dispositivo di blocco,alzapantografo". O almeno,fino ad oggi,non ne abbiamo mai trovato traccia,nè documentale,nè fotografica....
Max RTVT |
Modificato da - marchetti625 il 19/06/2015 20:56:46 |
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feb13
Oper. Spec. Circolazione (Guardablocco)

Piemonte
238 Messaggi |
Inviato il 19/06/2015 : 21:43:21
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Sulle motrici delle Ferrovie Elettriche Biellesi mi pare che non ci fosse l'uomo morto, secondo te Massimiliano per quale motivo? C'era invece il dispositivo per il pompaggio manuale dell'aria compressa. E lo avevano anche le motrici a carrelli della Biella-Oropa. |
Davide |
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marchetti625
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Lazio
3791 Messaggi |
Inviato il 19/06/2015 : 22:59:06
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Ahhh,perchè amavano "sfracellarsi" sulle rampe della Vs.ferrovia verso Biella,prese ,se possibile a tutta velocità!   Così avrebbero collaudato la robustezza delle strutture delle casse delle elettromotrici!!!!     
Ahahahaha,perdonami ma ogni tanto questo genere di battute mi vengono così! Deve essere i sintomi della "senilità" che avanza!
Mah,per tornare seri! Non saprei cosa rispondere...Sei sicuro che non ci fosse? Io i tuoi rotabili non li conosco in maniera approfondita e ,anzi,sulle loro "cose",ho solo quanto venne pubblicato anni fa...(ED Calosci) L'Uomo Morto era un'apparato molto semplice che offriva un livello di sicurezza nella marcia del rotabile "discreto" a patto che il macchinista non facesse "il furbo" (Il trucco era quello di rendere inattivo il dispositivo mettendo un peso sopra il pulsante del pavimento che il conducente doveva tenenere premuto col piede o una piccola staffa sull'altro pulsante che si azionava con la mano se non si voleva usare quello col piede) La pompa manuale per la produzione dell'aria da usare nel primo innalzamento del pantografo,era un indispensabile accessorio,applicato in moltissimi allestimenti del TIBB!
Max RTVT |
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feb13
Oper. Spec. Circolazione (Guardablocco)

Piemonte
238 Messaggi |
Inviato il 20/06/2015 : 14:11:47
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Ci sono solo 2 immagini delle cabine di guida, ma in entrambe non si vede bene il pavimento... il pedale dovrebbe essere sulla sinistra del banco di manovra, giusto? Io credo che sulle motrici TBO non ci fosse perché erano di tipo tramviario (ma è una mia supposizione), mentre magari sulle motrici FEB c'era. Purtroppo questa è una informazione che non abbiamo! |
Davide |
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marchetti625
Dirigente Movimento Operatore
   
Lazio
3791 Messaggi |
Inviato il 20/06/2015 : 14:56:05
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Come ho scritto in altra parte di questo forum,la cassetta dell'"Uomo Morto"aveva(anzi ha) una levetta di esclusione che altro non è che un perno eccentrico atto a tenere alzata la staffa che reca l'ingranaggio a cremagliera semi circolare dall'innesto a vite senza fine che se accoppiato alla cremagliera, attiverebbe il meccanismo di blocco elettropneumatico del rotabile.Ma questa levetta era piombata! (i macchinisti non avrebbero potuto manometterla!)
Personalmente,non ho chiaro in che epoca è stato ideato,presumo,nei primi anni '20 perchè è di questo periodo che ho reperito i primi schemi.Tra l'altro,con dispositivo sonoro di allarme ma non mi stupirei che la sua produzione fosse anche antecedente a tale data. Qualche giorno fa a Roma Smistamento ho visto un locomotore di un impresa per la manutenzione ferroviaria,di provenienza tedesca,costruito,presumibilmente tra gli anni '50 e '60 che reca con irrilevanti modifiche esterne,il nostro apparato! Evidentemente,tanto "malaccio" come sistema di sicurezza non era! 
Tornando alle elettromotrici di Biella...ammesso che queste,veramente,non ne fossero dotate...la cosa,attesta che si trattava per l'epoca di una miglioria non da poco,da applicare dove effettivamente poteva servire....
Max RTVT |
Modificato da - marchetti625 il 20/06/2015 14:59:29 |
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marchetti625
Dirigente Movimento Operatore
   
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3791 Messaggi |
Inviato il 20/06/2015 : 15:04:56
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La posizione del pedale è funzione della condotta di guida. Se il macchinista conduceva il rotabile essendo nel centro della cabina come sulle sammarino,questo è alla destra del banco di manovra. Per il resto la tua osservazione potrebbe essere corretta. Nel senso che il controllo vigilante era un apparato utile più nella marcia ferroviaria che in quella tranviaria...Ma nelle questioni ferro/tranviarie è sempre pericoloso generalizzare!
Un saluto
Max RTVT
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feb13
Oper. Spec. Circolazione (Guardablocco)

Piemonte
238 Messaggi |
Inviato il 23/06/2015 : 21:34:18
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Sicuramente sulla Rimini-San Marino, dato il carattere internazionale della linea e l'anno di costruzione della stessa, il dispositivo era già una consuetudine. Le Ferrovie Elettriche Biellesi invece vennero elettrificate nel 1924, magari se come dici l'uomo morto è dei primi anni '20, può essere che fosse ancora poco diffuso. In ogni caso, tralasciando la Biella-Oropa che era una tramvia extraurbana, le Elettriche erano ferrovie a tutti gli effetti. La linea Biella-Balma era la più acclive con una pendenza del 40,8 permille e con raggi di curvatura minimi di 60m. Su questa come sulle altre linee, circolavano quotidianamente anche convogli con in composizione carri a scartamento ordinario caricati sui sottocarrelli (in effetti le FEB furono le prime ad importarli in Italia a inizio '900). Secondo te con convogli di questo tipo, sarebbe stato meglio dotare le motrici di questo dispositivo? La guida delle motrici FEB avveniva come sulle San Marino, al centro della cabina, di fronte la porta di intercomunicazione. Appena dietro vi era una barra sulla quale il guidatore poteva appoggiarsi. Il banco di manovra (identico a quello delle Domodossola-Locarno) era posto a sx e a dx vi erano il freno a mano e la pompa per l'aria compressa. Però come dicevo nel comemnto precedente, dalle foto della cabina non si vede il pavimento nella sua interezza!! :-( |
Davide |
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marchetti625
Dirigente Movimento Operatore
   
Lazio
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Inviato il 24/06/2015 : 00:02:44
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L'utilizzo di apparati vigilanti della marcia treno,erano opportuni a prescindere dalle caratteristiche della linea e del materiale rotabile che vi circolava. Questo,lo possiamo affermare come ovvia considerazione di massima. Sostanzialmente ci si voleva assicurare di fornire non un controllo attivo sulla velocità dei treni che erano modeste o comunque al di sotto dei 100 km/h con rare eccezioni,quanto della presenza vigile del macchinista che si poteva interrompere a seguito di un malore o per la messa in moto accidentale di un convoglio senza volontà di questo, perchè per qualunque causa non presente a bordo.
Come mi ha,anche confermato Andrea Martinelli,attento studioso della materia,l'Uomo Morto comincia a diffondersi attorno agli anni venti e viene applicato forse per la prima volta in Italia,sui rotabili delle FNM(1928). Poi su quelli della SFD(1929) e anche delle elettromotrici FS varesine. Lo ritroviamo sulle sammarino e sulle elettromotrici della Roma Nord,della Voghera Varzi e negli anni 50, applicato al materiale FAS.
Detto questo,credo proprio che i rotabili biellesi non ne fossero dotati. Comunque la presenza o meno del dispositivo si evince chiaramente dall'esame del sottocassa,in quanto,è contenuto in una cassetta applicata in vicinanza di uno dei due carrelli da cui prende moto.
Max RTVT |
Modificato da - marchetti625 il 24/06/2015 00:06:38 |
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