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Gemini76
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Inviato il 29/10/2014 :  23:09:11  Guarda il profilo di  Visita il Sito di Gemini76  Rispondi Citando
Spero sempre che ATAC chieda agli USa la 6 finestrini barattandola con un paio di Socimi :-)

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marchetti625
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Inviato il 30/10/2014 :  11:50:59  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
A S.Marino,il progetto che si sta attuando prevede l'utilizzo continuo e giornaliero dell'elettromotrice con riduzione o sospensione del suo,utilizzo nei mesi invernali o in presenza di neve che sul Titano,abbonda.

Pur con eventuali limitazioni che verranno imposte dall'Ente di certificazione,l'elettromotrice verrà impiegata nel percorso tematico/culturale che verrà allestito,dopo aver proceduto al rifacimento del binario,entro la galleria Montale.

I visitatori,accompagnati da guide,troveranno l'elettromotrice ad attenderli nella banchina già costruita nella parte inferiore della galleria. Questa,in linea di massima,è l'idea.

Ecco,perchè,l'allestimento del rotabile,viene realizzato,per garantire un recupero della sua funzionalità al 100 per cento....

Il progetto in corso di applicazione sul rotabile ed il suo tracciato,è qualcosa che va ben oltre,il semplice recupero estetico ma ha notevoli implicazioni organizzative ed è propedeutico,alla sua eventuale estensione,verso Borgo Maggiore....

Max RTVT
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Gemini76
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Lazio
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Inviato il 30/10/2014 :  11:54:50  Guarda il profilo di  Visita il Sito di Gemini76  Rispondi Citando
Ma invece di riportare il binario verso l'ex stazione di San marino, che se non erro era a monte della galleria c'è qualche idea??

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marchetti625
Dirigente Movimento Operatore

Lazio
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Inviato il 30/10/2014 :  21:11:28  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Come qualche idea? C'è un progetto esecutivo in corso di approvazione!

Max RTVT
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Gemini76
Amministratore (Owner)

Lazio
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Inviato il 30/10/2014 :  21:13:02  Guarda il profilo di  Visita il Sito di Gemini76  Rispondi Citando
Perfetto! :-)

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marchetti625
Dirigente Movimento Operatore

Lazio
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Inviato il 01/11/2014 :  23:49:01  Guarda il profilo di  Rispondi Citando


Questa che vedete è una delle mie "ultime fatiche"

Per l'impianto di riscaldamento,della AB03,avevo già risolto il problema,su come ri-allestirlo! Il TIBB produceva in quegli anni un tipo di contattore che aveva azionamento,sia pneumatico che manuale.In realtà,questo apparato,era composto da due contattori,uno principale che inseriva il circuito e un'altro,fisicamente, identico al primo e ad esso collegato, elettricamente in parallelo che,però si chiudeva una frazione di secondo dopo rispetto all'altro.

Il motivo di ciò è intuitivo. in questo modo,sia in fase di chiusura ma sopratutto in fase di apertura,dove maggiore è il rischio di archi per le differenze di potenziale che si possono generare sulle superfici dei contatti,il carico si riduceva moltissimo.

Questo tipo di contattore che il TIBB aveva in produzione,fin dall'inizio degli anni venti(Lo troviamo sulle "Cortina",FTV,Ora- Predazzo e presumo,Spoleto-Norcia...e chissà quanti altri rotabili,allestiti,in quegli anni,aveva un suo fratello "povero"
Sulle ferrovie che ho citato,le composizioni dei treni,potevano essere "robuste",oppure avere,anche, poche rimorchiate ma con una potenza delle scaldiglie di notevole potenza:assorbimento di corrente elevato.

Nel caso della ferrovia Rimini-S.Marino,le potenze erano veramente basse! Infatti le rimorchiate che disponevano di riscaldamento erano solo 2 che ,per altro,essendo miste,con un compartimento bagagliaio,pure con qualche scaldiglia in meno! Solo la AS 81,rimorchiata salone,ad uso esclusivo della Reggenza e delle Alte Autorità,disponeva di un impianto di riscaldamento completo.
Però anche questa,aveva un grande ambiente salone con 4 scaldiglie e un compartimento che,probabilmente,ne aveva altre 2. In ogni caso le potenze in gioco erano modeste e le prestazioni delle elettromotrici non andavano,oltre,le 2 rimorchiate,solitamente trainate.

Infine,se nella stagione estiva,l'affluenza dei turisti verso la Repubblica,poteva conoscere picchi elevati e composizioni anche in doppia trazione,le corse nella stagione fredda,vedevano ben pochi frequentatori,dove bastava una sola elettromotrice.

Essendo,abbastanza raro,l'utilizzo delle rimorchiate miste.....,tanto poca doveva essere l'esigenza del riscaldamento che una fotografia a pagina 71 e 72 del libro Rimini- S.Marino in treno,(Ed. ETR)di Gian Guido Turchi,ci mostrano chiaramente il tetto di una delle 4 elettromotrici in dotazione,essere privo della linea di alta tensione che avrebbe dovuto alimentare le rimorchiate provviste di tale impianto.
Probabilmente,la foto essendo stata scattata poco dopo l'inaugurazione,documenta,il fatto che non tutte e 4 vennero consegnate atte a questo scopo.

Ma torniamo al "fratello povero"...Vista la scarsa potenza totale,l'assorbimento,di tutte le scaldiglie che il contattore avrebbe dovuto alimentare,fece ritenere ai tecnici del TIBB,di poter fornire un contattore semplificato,a funzionamento puramente meccanico.

La carcassa di questo contattore e tutta la componentistica è identica o quasi,alla versione a funzionamento pneumatico. Ovviamente è presente un solo contattore che,pertanto,si "becca",tutto il carico elettrico delle scaldiglie.
La cosa "buffa" è che,comunque,il TIBB,applicò la placchetta di solito utilizzata per la manovra di apertura e chiusura dei contattori pnumatici,pur avendo in produzione,quella per la manovra manuale che per ,esempio,vediamo montata sulle elettromotrici della Roma Nord.

Per quanto riguarda il restauro della cabina AT della AB03,avrei potuto,facilmente modificare quello pneumatico che avevo recuperato. Come altri apparati,prodotti dal TIBB,anche questo è totalmente smontabile! Si sarebbe trattato di ridurne la larghezza,di chiudere il canale di alimentazione del pistoncino pneumatico che determina il movimento di chiusura/apertura ,muovendo in rotazione un apposita camma....
Tuttavia,alcuni mesi fa pensavo che fosse opportuna l'applicazione del "fratello maggiore" anche perchè l'azionamento pneumatico è un "bellezza"sentirlo funzionare! Ma,poi,ho considerato che avrei dovuto fare maggiore posto in uno spazio,quello della cabina AT,alquanto ridotto e sovraccaricare i supporti con un peso,sensibilmente maggiore...Allora perchè non rimontare il suo originale? Così,dalla AB 01,ho recuperato il "baracchino" che ,oltretutto,ha la sua bella targhetta,tenendo l'altro di scorta,pronto,per essere ri-montato su questa elettromotrice,quando se ne deciderà la rimessa in funzione.... Per la colorazione sono ancora indeciso. Era nero lucido in origine,poi,verniciato nel solito grigio TIBB....Nero,"stacca"parecchio!

Domani vi posto le foto del suo unico contattore revisionato e provato!

Max RTVT
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marchetti625
Dirigente Movimento Operatore

Lazio
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Inviato il 03/11/2014 :  00:16:17  Guarda il profilo di  Rispondi Citando


In questa foto,ecco ingrandita la targhetta che riporta i dati nominali del contattore.

Qui sotto,potete vedere,invece,il semicontatto fisso aperto,privo di uno dei due scudi che mostra la bobina di soffio magnetico. Se ci fate caso,il rocchetto della bobina reca impresso il numero di serie scritto a mano dal tecnico che oltre 70 anni fa la avvolse. Non ho voluto coprirlo con la vernice isolante!


Qua sopra,il contattore completo col suo caminetto,pronto per essere montato sulla AB 03!



Qi,infine,il contattore con il caminetto aperto che mostra i due contatti chiusi avendo fatto girare la camma.



Max RTVT
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marchetti625
Dirigente Movimento Operatore

Lazio
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Inviato il 03/11/2014 :  01:06:39  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Con questo ultimo apparato,posso dire,di aver "virtualmente" completato,la ricostruzione funzionale della AB 03.

Tutti gli apparati di trazione ed ausiliari,sono stati riposizionati e collegati ai rispettivi circuiti,dopo aver subito una approfondita revisione.
Alla fine del lavoro,siamo riusciti a recuperare,tutti ma proprio tutti,i componenti di cui l'elettromotrice era dotata e...TUTTI ma proprio TUTTI,questi componenti,sono tornati a funzionare,sebbene,mi auguro solo provvisoriamente a tensione ridotta. (Tensione,non amperaggio,assorbito dai motori!)

La targhetta che avete visto,sopra,dimostra inequivocabilmente che la tensione di alimentazione nominale era di 2700 volt,quando lo stesso apparato in uso sulla Roma Nord,riportava il valore originario di 3000 volt.
In esercizio la tensione era minore e quindi possiamo affermare con ragionevole certezza che si attestasse attorno ai 2500 volt,sulla ferrovia sammarinese. Questo spiega molto bene le testimonianze dei macchinisti del tempo, circa le difficoltà di trazione nei tratti più acclivi,sopratutto nel caso di pesanti composizioni.

Ormai,il mio "cantiere"(finalmente!)è prossimo alla chiusura. Mi rimangono da costruire alcune piccole cose che,in un certo senso,sono miglioramenti di quanto già realizzato e montato. Miglioramenti sotto il profilo storico/filologico,se così,posso dire...

Ci sono,però,ancora due aspetti,sui quali mi sono permesso di ritornare:il primo è il motore "pneumo-meccanico"dell'Interruttore Principale e il secondo aspetto,è la valvola regolatrice di pressione applicata al pressostato.
Sono,assolutamente soddisfatto del funzionamento dell'IP che si avvale di una versione migliorata,elaborata dal TIBB,del motore originariamente montato su questo "baracchino". Tuttavia,in questi giorni,sto facendo un "pensierino"su quello ancora esistente,montato sulla AB01.(mi è parso in buone condizioni).

Potrei recuperarlo,ravisionarlo e sostituirlo a quello della AB03. Oggi,questo è un "passo"che si potrebbe fare,accettando la sua minore affidabilità in apertura rispetto a quello,attualmente montato che si affida ad un comando pneumatico mentre questo,è puramente meccanico.

Per l'altra faccenda i dubbi e le perplessità sono maggiori:intanto possiedo solo una valvola e poi sono perfettamente al corrente che la sua "tenuta"non fosse affatto "esemplare". Diciamo che se fosse affidabile mi permetterebbe di semplificare sia il circuito elettrico che quello pneumatico.....Vedremo.

Del resto,l'eventuale,riutilizzazione di qualche componente della AB01,vuole essere un buon auspicio alla sua ricostruzione....

Pensare che se non fosse stato per l'estrema usura dei suoi cerchioni,avrei ricostruito,proprio lei che era la..."prima della classe!"

Max RTVT

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marchetti625
Dirigente Movimento Operatore

Lazio
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Inviato il 03/11/2014 :  12:12:53  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Io mi auguro,veramente,che la AB01,possa essere ricostruita,anche perchè,questo rotabile era,in un certo senso,"fuori serie" rispetto alle altre 3 o forse,era la AB03 ad esserlo Mi riferisco ai doppi tachigrafi,alla colorazione grigia delle cabine.... Da un pò di tempo si sta pensando concretamente al prolungamento verso Borgo Maggiore....Ne verrebbe fuori una ferrovia,non solo,storica ma anche atta ad un servizio pubblico di un certo rilievo.

Ovviamente,effettuare questo servizio solo con le 2 elettromotrici,non sarebbe sufficiente.Tuttavia,volendo,comunque mantenere un treno storico,cosa che permetterebbe il recupero di un paio di rimorchiate,la AB01,verrebbe restituita all'esercizio,facendo tesoro delle esperienze maturare con la AB 03.

Naturalmente,verrebbe elevata la tensione,tenendo conto che per un tratto di soli 4 kilometri,si potrebbe optare per una tensione dimezzata rispetto a quella originaria:diciamo anche 1500 volt. La tensione"minima"per permettere di utilizzare la combinazione di serie dei motori(sul Renon si hanno 900 volt che poi sono 800...)
Ma al di là della tensione,che si decide in base a dei parametri e dei calcoli,rivedrei,se fossi,io ad occuparmene,ancora,alcuni aspetti di questi rotabili per garantire alcune condizioni minime e migliorative per il loro utilizzo.

Rinforzerei,i telai delle casse e farei ricostruire l'ossatura dell cabine in metallo,naturalmente senza alcun alterazione della loro estetica.Farei eseguire la ricostruzione del tetto in metallo,magari alluminio,per guadagnare meno "massa". Per l'equipaggiamento di trazione,farei sostituire l'Interruttore Principale con un moderno apparato.

Se,invece,si volesse effettuare un servizio pubblico di trasporto,non a fini storici o rievocativi ma come utilizzo quotidiano....Ahimè,non potrei che stravolgere la storicità dei mezzi.In aggiunta a quanto sopra,abolirei il comando diretto per uno automatico che potrebbe essere quello in uso sulla Roma Nord,oppure lo farei ricostruire,utilizzando la componentistica delle Ale 801/940....Questo permetterebbe accoppiamenti in multiplo e un azionamento mediante rimorchiata pilota.....Difficile,a questo punto,non adottare pattini elettromagnetici per frenature di emergenza.....

Si,si potrebbe fare ma spero di no e che si riesca a mantenere un grado di recupero storico dei rotabili di alto livello.....

Max RTVT
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prazene
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Inviato il 03/11/2014 :  13:18:30  Guarda il profilo di  Visita il Sito di prazene  Rispondi Citando
Oppure queste potrebbero essere materiale storico, di utilizzo speciale e per l'esercizio normale si potrebbero cercare rotabili usati (elettrotreni ex Fiuggi o Cortina TT? Roba FGC? Roba ex SFSM?)
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Gemini76
Amministratore (Owner)

Lazio
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Inviato il 03/11/2014 :  13:27:13  Guarda il profilo di  Visita il Sito di Gemini76  Rispondi Citando
Di ex Fiuggi ci sarebbe da recuperare la 457 che credo si stia autodistruggendo in qualche terreno.... :-(

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marchetti625
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Lazio
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Inviato il 03/11/2014 :  21:26:19  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Il materiale ,infatti,non manca. debbo dire, sia in Italia che all'estero. Io ho dato un'indicazione e ho un progetto ben preciso....Se ci sarà la "giusta volontà"di procedere,questo breve collegamento tra Città e Borgo Maggiore,diventerebbe un opera utile,ecologica e molto,molto attrattiva turisticamente parlando.... Ma questo è un possibile futuro! Ora c'è un "piccolo gioiello" a cui assicurare la massima valorizzazione possibile.....

Max RTVT
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marchetti625
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Inviato il 03/11/2014 :  23:35:20  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Vorrei tornare un attimo sul..."pedale della 401".

Mauro aveva perfettamente ragione precisando che l'azionamento di questo pedale era assimilabile a quello filoviario,anzi,sono sicuro,pur non avendolo mai smontato,che si tratti dello stesso componente utilizzato dal TIBB,in questo caso,per equipaggiare le Urbinati.
Questo se vogliamo è un piccolo dettaglio ma ,credo,illuminante,per introdurre un concetto più elevato.

Qui,abbiamo due situazioni di cui l'una è conseguenza dell'altra.
Il progettista ha una intuizione,oppure,recepisce una necessità da parte del "committente" del suo studio:semplificare la condotta di guida di un nuovo tipo di tram.

L'idea del progettista si ispira alla realtà quotidiana dove un pedale è il mezzo di"accellerazione" dei mezzi su gomma comunque intesi( autovetture,autobus,camion,filobus e quanto circola su gomma ed è provvisto di un motore endotermico)

Questa è la sua idea! Poi,all'idea segue la sua applicazione. L'applicazione da "realtà,fruibilità" all'idea.
Concettualmente sono due azioni separate ma una è conseguente all'altra.
E' probabile che il TIBB,nel dare applicazione,all'idea del progettista,abbia preferito dotare i tram Urbinati di un componente che già produceva. Che era presente nelle scorte delle aziende che avevano nel proprio parco filobus allestiti dal TIBB.
Perchè non utilizzare,infatti, un componente affidabile e magari poco costoso,piuttosto che investire tempo e risorse per "testare" un tipo del tutto nuovo?

In questo caso "l'idea" del progettista vale molto di più della sua applicazione.(che è estesa ad altri mezzi,addirittura neppure tranviari)

Io,personalmente,ritengo che nel ricostruire un rotabile storico,si debba fare molta attenzione a questo aspetto: il valore intrinseco di un rotabile è nel suo progetto,come prima cosa, tanto più se contiene soluzioni innovative.

In molti casi innovazione concettuale e di ingegneria dei componenti hanno coinciso.Penso all'ETR 401 dove l'idea,la cassa,i carrelli e buona parte della componentistica,venne costruita appositamente per quel progetto anche mutuando apparati nati per applicazioni affatto diverse dall'uso ferroviario.
Poi,come più volte ho accennato,c'è la componente "sociale,umana,storica in senso stretto" del rotabile che non può essere tralasciata.

Vedete bene che l'applicazione di questi parametri,contestualizza assai bene, sia il valore di quanto si recupera per le generazioni future,sia della qualità del lavoro di restauro che,tra l'altro,dovrebbe avere una sua collocazione temporale ben precisa.
Io ho sempre trovato discutibile la commistione su uno stesso rotabile di componenti o caratteri estetici che rimandano ad epoche diverse nella vita operativa del medesimo.i "risotti"non mi sono mai piaciuti....

Max RTVT
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marchetti625
Dirigente Movimento Operatore

Lazio
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Inviato il 04/11/2014 :  12:22:31  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Faccio io,questa volta,una domanda a chi potrebbe rispondermi:avete visto la particolare forma della carcassa del contattore di alimentazione dell'impianto di riscaldamento vetture. I bordi con stondati nella parte frontale dell'apparecchio e forniti di un risalto. Sul fondo della carcassa sono presenti 4 fori....Sembrerebbe che il TIBB,avesse ideato una sorta di protezione da montare nel mezzo. Forse una lamiera sagomata e traforata per permettere il passaggio dell'aria. Chi ne sa più?

Max RTVT
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apptras
Dirigente Movimento Operatore

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Inviato il 04/11/2014 :  12:42:39  Guarda il profilo di  Visita il Sito di apptras  Rispondi Citando
Nella tua descrizione dell'idea di dotare il tram di un pedale ne manca una: lasciare una mano sempre libera al conducente per azionamenti sia ordinari che di emergenza, dispositivi che era scomodo (e in molti casi difficile) montare sul pavimento della cabina.

https://www.tramroma.eu (sito completamente rinnovato)
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