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Messaggio di iencenelli
L'80 a partigiani è inutile gira abbastanza scarico, se proprio lo devi tenere gli fai fare il giro di piazza venezia gli fai fare via Nazionale , il traforo e lo attesti a Barberini.

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Messaggio di iencenelli

Che siano ridotti ai minimi termini è risaputo, purtroppo però in questo particolare momento erano necessari

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Messaggio di iencenelli

ma sta fissa del 60 a piazza dei partigiani quando ve la togliete?
C'è la b1 c'è la fm1 , ma chi è quell'idiota che si fa Talenti Partigiani su un autobus del genere impiegandoci il quadruplo del tempo?

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Messaggio di marioon

Altro "articolo" da "La repubblica"

L'orario ridotto è l'incubo di ogni passeggero. Quando arriva l'estate per gli utenti dei mezzi di trasporto pubblico i disagi raddoppiano. E i disservizi sono all'ordine del giorno. Con la fine delle scuole, infatti, i tempi di passaggio degli autobus dell'Atac sono più lunghi, così come le attese dei passeggeri alle fermate.
Dal Tiburtino ai Parioli, dal Salario al Prati, da Cinecittà al centro storico, dal Tuscolano al quartiere Trieste la scena è sempre la stessa. Anziani, mamme con bambini in passeggino, giovani e impiegati si ritrovano alle fermate, nella maggior parte dei casi senza pensiline, in attesa di un autobus per almeno 40 minuti. Un tempo infinito e sotto il sole cocente.
E quando finalmente il bus arriva, l'incubo continua: una volta timbrato il biglietto da 1,50 euro, i passeggeri si accorgono che sugli autobus manca l'aria condizionata e quando c'è non funziona correttamente. Il risultato è che i mezzi di trasporto pubblico sembrano vere e proprie saune, con temperature che sfiorano i 40 gradi.
(laura mari)

Le pensiline
Poche tettoie e senza panchine
non c'è riparo da pioggia e sole
Chi si protegge sotto le tende di un negozio, chi trova refrigerio in un gelato, chi si sventola con un giornale. Non invoglia a prendere l'autobus trovare una fermata sotto al sol leone sull'asfalto rovente, senza posti in cui ripararsi. In Prati le pensiline si trovano solo sul lungotevere ma non nelle vie interne. E quando ci sono non proteggono: "Le nuove pensiline sono troppo corte e strette, così non servono a niente, sia sole che pioggia arrivano lo stesso" afferma un signore in attesa alla fermata sulla Palmiro Togliatti. All'uscita della metro Arco di Travertino troviamo il nuovo modello di pensiline, al posto delle vecchie panchine ora i cittadini aspettano su tavole di plastica di una decina di centimetri. La comodità sacrificata in favore del design.
(sara sbaffi)

Aria condizionata
Si viaggia coi finestrini aperti
manca la climatizzazione
Nel quartiere Prati le lamentele per gli autobus troppo caldi sono all'ordine del giorno: "Sulla linea del 628, che parte da Prati e arriva a San Giovanni, è difficile trovare un bus con l'aria condizionata. Sono obsoleti", dice Irene Pugliese in attesa alla fermata. Spostandosi verso l'Olimpico, la storia non cambia: "Dipende, su alcuni mezzi la trovo, su altri no" dice una studentessa che ogni giorno va da piazza Mancini verso la Sapienza. In periferia la situazione non è migliore: "In media è solo sul 20% dei mezzi che attraversano la zona Tiburtina: sul 163, 448, 449, 309 l'unica aria è quella che proviene da fuori i finestrini" dice un istruttore di tennis. Poi i jumbo sono ancora peggio: sul 170, che da Termini arriva all'Eur, passando per Ostiense, l'aria è praticamente inesistente.
(francesco salvatore)

I ritardi
Attese infinite alle fermate
E le paline non funzionano
Sull'Appia nuova non c'è un filo d'aria e di ombra. I cittadini aspettano da un quarto d'ora il 671. "Mi sono spostata sotto l'ombra perché così rischio il collasso" commenta Anna Lombardi, casalinga coraggiosa, uscita per la spese. Sul tabellone scompaiono numeri e orari. Una scritta rimane a lampeggiare per diversi minuti: "Servizio informazioni temporaneamente sospeso". Le persone passano da 5 a una quindicina. Anche il servizio che indica i tempi di attesa sul cellulare è in tilt. Vicino alla metro Subaugusta ogni banchina che si allontana dal box centrale diventa un rovente marciapiede senza tabellone elettronico. "Io sto aspettando il 650 da almeno venti minuti" commenta Costanza studentessa.
(stefania carboni)

Disagio al nomentano
Tra soppressioni e nuove linee
orientarsi è sempre più difficile
Via Viterbo, alle spalle di piazza Fiume: mattinata di attesa infinita per l'autobus con il caldo sempre più implacabile. Con l'aggiunta di doversi orientare con il riordino delle linee: sparite 88 e 86, ecco 83 e 89. Il problema, però, sono i tempi lunghissimi. "Malgrado qui vicino ci siano università e uffici, alla chiusura delle scuole riducono drasticamente la frequenza degli autobus", lamenta una ragazza che si ripara dal sole sul lato opposto della strada. "Hanno aperto le tre stazioni metro, ma la rivoluzione degli autobus ha toccato zone assolutamente scoperte dal nuovo servizio, come piazza Fiume", dice un ragazzo. L'unica alternativa è attendere: qui di paline elettroniche non c'è traccia, così come in Corso Trieste e al quartiere Africano. Senza smartphone, non resta che scrutare l'orizzonte.

Anche qui c'è da ridere.Non si sa da dove abbiano tirato fuori le interviste!C'è gente che dice che sul 170 ci stanno i serpentoni!!Ormai sono anni che mancano!E poi la signora che aspetava il 650 non sapeva che la frequenza,anche sulla carta,è di 40 minuti!!!La conoscenza del Tpl dei giornalisti romani è sotto zero!

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