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n/a
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Inviato il 28/12/2010 : 15:13:54
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Premesso che i 2 milioni si dimezzerebbero (o forse anche di più) limitando il servizio a lioni.
Comunque il discorso è sempre lo stesso: il treno non attrae se non lo si rende attraente. E' inutile chiudere le linee perchè hanno poco traffico quando in realtà ci si fanno passare sopra tra 1 e 3 treni. Forse ci si dovrebbe domandare quanto è il traffico di una linea non in base ai "costi fissi" ma ai costi extra derivanti dai miei sforzi di rendere il servizio appetibile. La gestione di una ferrovia ha una spesa che c'è sempre, anche a star fermi (la Fano Urbino costa alle ferrovie, a detta loro circa 70000 euro l'anno ma noi che la puliamo da 10 anni li abbiamo visti si e no 6 volte e la FVM non ha mai avuto 70000 euro nemmeno sommando tutti i soldi avuti da sempre). Quindi non si può dire che la linea costa 2 milioni; si dovrebbe dire: di questi 2 milioni 150000 euro sono dovuti al servizio infame che io sto facendo. Ed è da lì che bisogna partire per calcolare il rendimento. con 60 utenti al giorno in un treno che ne tiene 68 si ha una percentuale di utilizzo che rasenta il 100%! Se aumentassi le corse magari la % scenderebbe al 60 o al 40% ma i ricavi totali salirebbero andando (magari) a ripianare anche le spese fisse.
Ad allontanare le gente dal servizio ferroviario non è la ferrovia in se, ma il servizio che ci si fa. Provassero ad istituire più corse, tagliassero pure altre fermate, tanto è meglio che a star chiusi, e forse le cose son diverse.
Una cosa è certa. Così come è adesso (chiusa) gli costa e basta. E' la soluzione a peggior rapporto costo beneficio. |
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Modificato da - n/a il 28/12/2010 15:14:16 |
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Boris81
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Inviato il 28/12/2010 : 21:22:39
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Avellino-Foggia ci sono autolinee che fanno l'A16. però c'è gente che gravita su Foggia da Calitri. Uno dei guai irpini è che ci sono un mare di autolinee che si sovrappongono: c'è la Di Maio che collega Calitri col resto del mondo, c'è la Liscio che collega San Fele e Rapone col resto del mondo. e poi non dimencichiamo che l'auto costituisce il mezzo di spostamento per il 85% delle persone maggiorenni. |
Ciao! |
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ferpas
Capo Stazione
  
Campania
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Inviato il 29/12/2010 : 11:00:04
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però non dimenticare che adesso spostarsi in auto ti costa parecchio visti i prezzi del carburante |
MA 100 |
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n/a
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2945 Messaggi |
Inviato il 29/12/2010 : 12:37:38
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La gente se ne accorgerà di questo... quando sarà con l'acqua alla gola, come sempre del resto. I politici se ne accorgeranno, quando per rifare tutto dovranno spendere/mangiarci di più. Son discorsi qualunquisti, mi dispiace farli, ma dopo 10 anni che seguo situazioni come questa e vedo fare sempre le stesse cose... |
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Boris81
Ausiliario
136 Messaggi |
Inviato il 29/12/2010 : 13:25:04
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Gli irpini sono legati indissolubilmente all'auto e da un certo senso ciò è spinto dalla mancanza di collegamenti nei trasporti. Un abitante di Lioni che deve andare a Firenze fa prima ad andarci in macchina piuttosto che andare a Napoli e regalare un pozzo di soldi alla ferrovia per risparmiare tempo col Frecciarossa. |
Ciao! |
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Boris81
Ausiliario
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n/a
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4036 Messaggi |
Inviato il 01/01/2011 : 16:44:24
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Grazie per il contributo. |
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ferpas
Capo Stazione
  
Campania
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Inviato il 03/01/2011 : 14:23:42
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grazie bei video |
MA 100 |
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Marco Carbonelli
Tecnico Circolazione (Capo Squadra Deviatori)
 
Campania
318 Messaggi |
Inviato il 03/01/2011 : 18:17:11
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Grazie per il contributo..... che malinconia che viene però....  |
Faceva quel mestiere forse per l'amore, di viaggiare.... su un locomotore! |
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n/a
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Inviato il 03/01/2011 : 21:05:50
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Tenete da conto questi video; se non dovesse più essere riaperta saranno importantissimi. E, ve lo dico per esperienza, non saranno mai abbastanza. Vi verrà sempre da pensare di non aver fatto abbastanza riprese o abbastanza foto.  |
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Boris81
Ausiliario
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Inviato il 04/01/2011 : 22:58:15
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Già. Per 9 anni non mi sono mai sbizzarrito a far foto, a cercare nuovi punti. in cinque giorni ho dovuto fare le corse per cercare di farli tutti, talvolta con risultati poco soddisfacenti. |
Ciao! |
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ferpas
Capo Stazione
  
Campania
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Inviato il 28/01/2011 : 17:12:34
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da IL MATTINO del 28/01/2011
Il presidente della Provincia di Avellino chiede un incontro con la regione per riattivare i collegamenti ferroviari
Avellino-Rocchetta Sant'Antonio: la tratta ferroviaria va salvata. È l’obiettivo del presidente dell’Amministrazione Provinciale, Cosimo Sibilia. Il primo inquilino di palazzo Caracciolo, dopo l’interrogazione al Governo presentata nei mesi scorsi al Senato, ha deciso di muoversi anche sul piano locale. Sibilia, ha chiesto un incontro - da convocare a stretto giro - all’assessore regionale ai Trasporti e alle Attività Produttive, Sergio Vetrella, da tenersi a Palazzo Caracciolo. All’incontro saranno invitati anche i dirigenti di Trenitalia e di Rfi, gli amministratori delle comunità locali e i comitati di utenti della linea, che si stanno battendo per tenere in vita l’antica linea ferrata. L’iniziativa è stata promossa per studiare iniziative al fine di salvare la tratta Avellino-Rocchetta Sant’Antonio. «I recenti provvedimenti sul sistema di trasporto pubblico locale hanno determinato, tra l’altro, la sospensione del servizio ferroviario sulla linea Avellino-Rocchetta Sant’Antonio - dichiara il presidente Sibilia -. La linea rischia la chiusura definitiva, come previsto dal programma di gestione di Trenitalia. Una decisione che ha generato malumori e proteste in tutta l’Irpinia. Ciò in considerazione del movimento turistico che s’è venuto a creare nella fetta del territorio provinciale attraversata dalla linea, sviluppatosi grazie all’impegno di volontari e appassionati che hanno promosso una serie di iniziative». Il presidente Sibilia aggiunge, inoltre, che «col taglio deciso da Trenitalia la provincia di Avellino perderebbe una delle poche linee ferroviarie ancora attive sul proprio territorio. Un provvedimento inaccettabile e che rappresenterebbe un’ulteriore penalizzazione per l’Alta Irpinia». «Il nostro obiettivo - conclude il primo inquilino di Palazzo Caracciolo - è tentare di salvare e rilanciare la tratta sia con progetti legati al turismo sia per il normale utilizzo da parte degli utenti per il trasporto. Di qui l’intenzione di promuovere un tavolo di confronto con l’assessorato ai Trasporti della Regione, al fine di studiare strategie condivise per salvare e rilanciare la tratta ferroviaria». Intanto, la mobilitazione delle associazioni che si battono per evitare la morte della linea continua senza soste. La sigla «In LocoMotivi», che riunisce diverse espressioni associative, ha il merito di aver acceso i riflettori sulla questione e di avere promosso una serie di iniziative a sostegno della loro azione di lotta. Numerosi sono stati anche i viaggi turistici, alla riscoperta delle bellezze del paesaggio irpino e delle tradizioni locali. Iniziative che hanno registrato un notevole successo nei mesi scorsi. Basti pensare che sono stati circa tremila i passeggeri che in un anno hanno preso parte ai ventiquattro viaggi compiuti. I viaggi col treno della linea Avellino-Rocchetta Sant’Antonio hanno suscitato l’interesse anche delle scuole dell’intero territorio irpino. Attraverso l’Ufficio Scolastico Provinciale ben 2500 allievi di tutti gli istituti di ogni ordine e grado hanno già dato la propria adesione a viaggi di istruzione che dovrebbero essere organizzati a bordo del treno lungo la tratta in questione. Insomma, il movimento a difesa della linea sta coinvolgendo un pò tutti. Una spinta importante, a supporto delle azioni degli organi preposti e degli enti, affinché la tratta non venga definitivamente soppressa. Una vera e propria corsa contro il tempo per scongiurare il pericolo della chiusura. Si attende ora che l’azione intrapresa da tutti i soggetti in campo si traduca in risultati concreti, giungendo alla riapertura dello storico tratto ferroviario.
Pietro Mitrione C’è un treno che non deve morire. C’è una FERROvia che attraversa da un secolo quel tratto d’Irpinia che si vede solo se il vagone scivola lento sui binari; che puoi conoscere se scendi nelle piccole stazioni che bucano il panorama. Inloco-motivi torna in campo: nasce il primo settembre del 2009, quando un gruppo di cittadini sale sul treno Avellino-Rocchetta Sant’Antonio alle 6.40 del mattino in occasione della riapertura della tratta, dopo la chiusura estiva. Da quel viaggio che serviva a sensibilizzare l’opinione pubblica su una linea dalla forte suggestione paesaggistica e dalla indiscussa valenza turistica, si è costituito un gruppo di lavoro nato dall’unione dell’associazione e di singoli cittadini. In un anno quel gruppo di lavoro ha svolto ventiquattro viaggi turistici sulla storica tratta, coinvolgendo utenti da tutta la Campania e anche da fuori regione, in questo caso istituti scolastici. Grazie alla disponibilità dell’assessore ai Trasporti della Regione Campania, allora in carica, e di Trenitalia, è balzata all’evidenza la vocazione turistica dell’Avellino-Rocchetta Sant’Antonio. Tutte le corse previste nei week end richiesti da Inloco_motivi, inserite nell’orario invernale ed estivo di Trenitalia 2009/2010, sono state animate dal gruppo di lavoro ottenendo un incredibile successo di pubblico. Sono stati più di tremila i passeggeri che hanno preso parte ai viaggi compiuti. Sono state in iniziative finalizzate alla comprensione dell’importanza della tratta, alla scoperta di tradizioni territoriali agricole ed enogastronomiche, alla conoscenza di musica, letteratura e arte irpine, attraverso un nuovo modo di fare turismo e cultura, con un tempo lento che lascia assaporare ogni immagine, ogni colore, ogni suono, singolarmente e poi armonicamente insieme. Dal 13 dicembre 2010 la linea è stata «sospesa» su decisione dell’assessorato regionale ai trasporti.A nulla sono valse le tante prese di posizione da parte di tante persone per evitarne la chiusura; sembra anzi che un senso di oblio, misto a insofferenza, sia calato sulla questione Avellino-Rocchetta. Ci continuano a pervenire da parte del Provveditorato agli studi di Avellino richieste per far partecipare studenti alle iniziative di turismo scolastico in treno per conoscere il nostro territorio: siamo a duemilacinquecento prenotazioni. I viaggi nelle varie località irpine a mezzo treno rappresentano un’occasione unica, irripetibile. Altrove un fatto simile avrebbe movimentato l’interesse delle istituzioni a ciò deputate; da noi, in Irpinia, solo silenzi o interesse a progetti faraonici ai quali non ci appassioniamo. Entro qualche settimana dovremmo dare risposta alle tante richieste pervenuteci, per questo motivo rivolgiamo l’ennesimo appello al Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Avellino, Cosimo Sibilia, ed all’Assessore regionale alla cultura ed al turismo della Regione Campania, Giuseppe De Mita, perché tale iniziativa possa realizzarsi. Il 6 marzo 2011, in occasione della 4° giornata nazionale delle ferrovie dimenticate, la nostra storica ferrovia sarà inserita nelle iniziative che in ogni parte d'Italia si svolgeranno per ricordare l’importanza dei luoghi attraversati dalla ferrovia; andremo, treno o non treno, a Rapone in provincia di Potenza a testimonianza dell’interesse interregionale che l’Avellino-Rocchetta rappresenta. Da quando è iniziata la nostra avventura pochi amministratori ci hanno accompagnato in questo viaggio, i più non si sono fatti carico di prestare un minuto del loro tempo per riflettere sulle potenzialità dell’iniziativa oggi è il momento delle decisioni.
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MA 100 |
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Gemini76
Amministratore (Owner)
    
Lazio
36148 Messaggi |
Inviato il 01/02/2011 : 13:00:20
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Certo però che anche la Provincia poteva muoversi prima. Perchè in Italia si chiude sempre la porta della stalla dopo che tutti i buoi son scappati? |
************************ !!FUCK RUSSIA!! ************************ |
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basile
Ausiliario
Campania
42 Messaggi |
Inviato il 10/03/2011 : 00:53:33
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qualcuno sa dirmi quanto costa a Trenitalia tenere aperta la linea? |
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Gemini76
Amministratore (Owner)
    
Lazio
36148 Messaggi |
Inviato il 10/03/2011 : 00:56:29
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Bella domanda: per quantificare il costo devi calcolare costo orario del pdm+pdb+consumo nafta+pedaggio RFI. Diciamo che i politici si son svegliati tardi, si son trovati senza soldi e han soppresso laddove sapevano che la gente si sarebbe lamentata di meno |
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