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apptras
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Inviato il 19/03/2013 : 02:06:37
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No guarda, ha ragione... Scovare materiale tecnico è questione di fortuna. Se lo trovi a volte è solo perché, non avendo altro posto, l'impiegato dell'epoca lo ha sistemato con altra documentazione di diversa natura, e l'insieme è stato poi "dato per gli atti" come si trovava. Mesi addietro io sono riuscito a trovare, dopo anni, alcune risposte sulla misteriosa tranvia Portonaccio-Marino, tra le quali le loco utilizzate (sulle quali il buon Giancarlo Giacobbo mi ha poi fornito preziose informazioni), e alcuni dati sul prolungamento da Ciampino a Roma. Ho trovato, in particolare, la data di cessione della linea dalla TFE alla FAAN (Società Anonima per la Ferrovia Albano-Anzio-Nettuno, poi Società delle Ferrovie Secondarie Romane), e alcuni dettagli relativi alla costruzione della curva da via Appia Nuova al lato della strada militare (oggi via Arco di Travertino). Figurati che queste carte si trovano in un faldone che pesa circa 5 Kg, ed è una pratica delle Belle Arti in cui concorrono il Ministero della Guerra e il Ministero dei Lavori Pubblici: praticamente il Ministero della Guerra doveva espropriare un fazzoletto di terra ai Boncompagni Ludovisi per la strada militare, ma questo fazzoletto di terra si trovava accanto a dei ruderi dove però si doveva costruire il binario per prolungare a Portonaccio la tranvia, e anche la TFE doveva espropriare... insomma, un casino di scartoffie e di pratiche che parte dal 1881 e arriva fino al 1887... Sfogliando il tutto sono riuscito a trovare poche ma preziose notizie sulla tranvia. |
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apptras
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Inviato il 19/03/2013 : 02:09:50
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| In una pratica relativa alle delibere di finanziamento dei comuni interessati per la costruzione della Frascati-Genzano (Ministero degli Interni), c'è un libretto a stampa con la descrizione tecnica minuziosa della tratta, che in teoria non ha nulla a che vedere col controllo amministrativo delle delibere... però ce sta. |
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marchetti625
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Inviato il 19/03/2013 : 20:01:05
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Beh,sparire....è un'affermazione pesante e ci vorrebbero delle prove. Diciamo che subito dopo la guerra si misero in moto dinamiche contrapposte tra chi la ferrovia la voleva e chi no.alcuni per ragioni "ideologiche" e altri per ragioni economiche prese anche in buona fede perchè,certamente,un epoca e un certo tipo di sviluppo a cui essa si collegava,era tramontato e si pensava a un modo "nuovo"di intendere anche il trasporto di persone e cose...La SVEFT perse la concessione e i documenti,sicuramente,vennero utilizzati nel corso di trattative con l'Italia,in prospettiva della ricostruzione della ferrovia... Poi,si può anche credere che alcuni carteggi(tecnici)sparirono per interesse di qualcuno:interesse anche accademico e storico documentale,perchè no? Ogliari pubblicò nella sua monumentale opera,nel capitolo che riguarda la ferrovia sammarinese,il frontespizio del progetto esecutivo della fermata di Rimini Marina che nell'Archivio di Stato di S.Marino,non è presente! Da dove proveniva? Da chi lo aveva avuto?. Forse,oggi,una copia di esso è uscita fuori,proprio dall'Archivi di Stato di Piacenza:bisogna chiedere a Marino... Però,ecco,sono fiducioso perchè come dice apptras:ci vuole,pazienza,metodo,perseveranza,intelligenza e....fortuna!
Max RTVT |
Modificato da - marchetti625 il 19/03/2013 20:02:42 |
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apptras
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Inviato il 19/03/2013 : 20:14:38
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| Sottrazioni per interesse storico e accademico si, può essere... Ma in linea di principio gli archivi di stato contengono documentazione di natura amministrativa, ivi comprese le convenzioni e i capitolati, che danno una descrizione del progetto e delle caratteristiche tecniche non esecutive... Quello che in gran parte è andato perduto o disperso e l'altissimo numero di decreti ministeriali, con relativi allegati, che approvarono i progetti definitivi, decreti che non avendo interesse generale non venivano pubblicati nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti... |
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marchetti625
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Inviato il 21/03/2013 : 16:35:57
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Lasciando,per il momento,i nostri "ragionamenti",sulla documentazione tecnica"scomparsa" delle rimorchiate ed elettromotrici sammarinesi,ieri,sono andato a rivedere alcune vecchie foto scattate da me a Serravalle intorno al 1980,appena qualche tempo dopo che l'ultimo treno circolante sulla ferrovia,era stato fatto uscire dalla breve galleria Ca'Vir. Effettivamente,anche l'elettromotrice AB04,i cui carrelli,ora sono sotto il locomotore B51 della Trento Malè,appare priva dell'impianto Hasler lato cabina direzione Rimini(o se preferite,lato scompartimento di prima classe). Quindi,sia la AB03 che la 04,ne erano prive....e a questo punto,posso anche nutrire qualche dubbio,sul fatto che l'equipaggiamento del riscaldamento fosse montato sui 4 rotabili...Se non fosse per quella fotografia d'epoca che mostra la sua mancanza su quell'elettromotrice in manovra a S.Marino,il dubbio non mi avrebbe neppure sfiorato! Quando cominciai ad occuparmi di questi rotabili,nella AB04 non c'èra più nulla e neppure un isolatore sul tetto,capace di indicare la presenza del cavo di alta tensione relativo che lo alimentava. Della AB02,non ricordo di aver visto cose che me ne facciano garantire la presenza anche se alcune fotografie scattate molti anni fà(foto a colori)analizzate potrebbero dipanare il mistero.
Comunque,fosse,è curioso che due elettromotrici su 4 avessero un allestimento di maggior peso tecnico rispetto alle altre... Il risparmio economico era bassissimo eppure....
Forse(mia ipotesi)la AB01 essendo la prima della serie,venne allestita con maggiore cura,perchè assegnata al trasporto delle Alte cariche dello Stato del Titano,trainando la AS81. O forse,perchè,il servizio di inverno poteva essere sopportato da una o al massimo 2 elettromotrici....Curioso ed interessante....
Max RTVT |
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Gemini76
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Inviato il 21/03/2013 : 21:12:51
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| Ti può essere d'aiuto (ma suppongo tu la conosca) la foto che è a Pag 18 del Tutto Treno Tema n° 14 dove si vede la Stazione di San Marino con due elettromotrici?Anzi, una elettromotrice fa capolino dalla rimessa, accanto ce n'è un'altra con due rimorchi |
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marchetti625
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Inviato il 21/03/2013 : 23:19:53
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Ti ringrazio Omar! Possiedo, in copia, quella foto da molto tempo essendomi stata girata(se non ricordo male) da un amico riminese. E' molto bella ma dice poco . Il fatto è che le marcature di questi rotabili,in fotografia erano poco visibili e quindi risulta pure difficile individuare le singole macchine...Comunque con un poco di pazienza e andando a rivedere tutto il materiale fotografico che ho raccolto,forse,ne cavo qualcosa! Tuttavia, è buffo che pure su 4 elettromotrici,ci fossero dei "distinguo" Deve essere un "vezzo"tutto italico... o forse no...;chissà?
Max RTVT |
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marchetti625
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Inviato il 23/03/2013 : 00:31:58
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Ho,poi,verificato che anche la AB02 era sprovvista da una cabina,del famoso tachigrafo... Questo,vuol dire ,che solo la AB01,li aveva applicati ad entrambe le testate...
Max RTVT |
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Gemini76
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Inviato il 25/03/2013 : 20:07:45
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Davvero molto molto insolita come cosa... Senti, e invece le 6 carrozze ed i 18 carri avevano anche loro qualche particolarità o no? Cmq...non era un pò" scarsino" la consistenza del parco rotabili?Guardavo qualceh dato, ovviamente è un dato puramente numerico, ma ad esempio la Pracchia - Mammiano, lunga circa 16 Km contro i 32 della linea Rimini - S. MArino, disponeva in origine di 2 locomotive elettriche, 3 elettromotrici, 5 carrozze e 21 carri..Anche se poi, ad essere obbiettivi, la Spoleto - Norcia, lunga 51 Km, disponeva di 5 elettromotrici, 8 carrozze e 34 carri... |
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marchetti625
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Inviato il 26/03/2013 : 21:46:35
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Bah,poni interessanti quesiti...(quando ti applichi Scherzo eh? ) Diciamo che in linea di principio la dotazione del parco rotabili di una qualunque ferrovia è funzione del tipo di traffico atteso,passeggeri e merci.
Nel caso della FAP,quella ferrovia,era raccordata alla SMI,una importante fabbrica di importanza strategica nazionale( produceva anche munizionamento militare)e quindi era forte il traffico merci ma anche il movimento generato dalle maestranze oltre a quello normale tra le località collegate.
Stesso discorso lo potremmo fare per la Ora Predazzo dove lì era "forte" il traffico di legname e anche la Spoleto Norcia,ai suoi tempi,collegava zone isolate specie in inverno e i prodotti agricoli ma anche manifatturieri si servivano,eccome, di quel sicuro e capace mezzo di trasporto.
Possiamo,quindi,concludere che non è la distanza tra i "capilinea" di una ferrovia a determinare la consistenza del suo parco rotabili.
Nel caso della S.Marino Rimini si trattava di un traffico "particolare" rispetto alle altre ferrovie che abbiamo considerato.
Era un traffico "frontaliero"tra due Stati,tanto per intenderci,in zone ancora scarsamente urbanizzate,rurali e che,tuttavia,D'estate conoscevano un traffico turistico di rilievo che nei primi anni trenta era in costante espansione.
Mancava,però,un vero traffico merci che fosse di un certo rilievo come raccordi con industrie meccaniche o manifatturiere "pesanti". Infine tra S.Marino e Rimini non esistevano località intermedie consistenti intese come centri di traffico o nodi di scambio significativi.
Infatti su 32 Kilometri di ferrovia,ricordo che le stazioni erano solo 4,anzi,2 se si escludono quelle capolinea. e servivano centri cittadini assai piccoli.
Pertanto la dotazione originaria non potè che tenere conto di queste esigenze (un traffico a 2 velocità)e i rotabili risultarono corrispondenti per questa capacità di trasporto.
Stupisce,al contrario,la solidità e il dimensionamento strutturale della ferrovia che venne costruita con larghezza di materiali come si trattasse di un opera FS di prima classe!
Sono quasi convinto che l'esercizio prevedeva un utilizzo dei rotabili estivo ed invernale e infatti,stupisce che su 6 rimorchiate,solo 2 erano equipaggiate con riscaldamento elettrico.La terza vettura salone AS 81 essendo riservata alle Alte cariche dello Stato sammarinese.
Senza considerare il dubbio,fondato,sul fatto che tutte e 4 le elettromotrici fossero dotate di quell'equipaggiamento. Logico ritenere che si pensasse nell'inverno di assicurare il servizio con una unica elettromotrice funzionante a spola e due nei giorni della settimana di maggior traffico o nelle corse maggiormente frequentate,magari con al seguito una rimorchiata BD con vano bagagli. Ben presto,però ci si accorse che il movimento viaggiatori cresceva in parte promosso proprio dalla ferrovia che faceva conoscere a sammarinesi e romagnoli la comodità di quel collegamento col mare che facilitava spostamenti non solo lavorativi ma anche maggiori traffici commerciali,fra le popolazioni dei due Stati.
La Guerra esaltò,ulteriormente la cosa e costrinse,prima alla modifica delle BD nel 1935 che persero il loro scompartimento bagagli per quello viaggiatori per poi,toccare stessa sorte anche alla lussuosa AS81! Invece,il parco merci sempre si dimostrò adeguato alla domanda.
Escluse le coppie di carri a basse sponde,trasformati,con l'inserimento di un bilico nel pianale per trasporto rotaie,ebbero maggior uso i carri chiusi anche per il periodico invio dall'Italia di barili pieni di monete sammarinesi,battute dalla Zecca di Roma e dei valori bollati,in vendita sulla Repubblica.
L'uso di questi carri è evidente dall'usura di qualche piatto del respingente centrale. Gli altri carri,ad alte sponde,per esempio,ebbero,forse uso più limitato,vista,anche,l'effimera vita della Cava di ghiaia di Montalbo.
Questi carri erano al seguito delle elettromotrici e rari si potevano considerare i veri treni merci...
Se la ferrovia fosse sopravvissuta alla Guerra,oggi,sarebbe una metropolitana pesante tra mere e Titano. Ti posso dire,numeri alla mano,che il traffico, ora anche merci,è veramente notevole!
Solo quello passeggeri,considerando l'afflusso annuale di auto,pullmann e apporto della funivia è...a sei zeri con un numero davanti che non si conta con una semplice unità! Oggi una ferrovia,molto più che in passato,ci stà tutta! Un passo per volta...
Max RTVT |
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Gemini76
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Inviato il 26/03/2013 : 22:15:48
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Si, purtroppo la Rimini - San Marino è stata vittima della guerra prima che potesse mostrare tutta le sue potenzialità. Del resto non ho mai compreso tutta questa reticenza italiana a riparare i danni bellici nel dopoguerra...O forse all'epoca fecero due conti e ritennero più che sufficente l'autoservizio sostitutivo (sarà esistito?) Sul discorso rotabili, ovviamente hai ragione tu, prendere dei numeri a "casaccio" non aiuta se non si inseriscono nel contesto dell'esercizio della ferrovia...troviamo alcune linee dove la vocazione merci era forse più sentita...vedi ad esempio la Roma - Fiuggi - Frosinone che in origine aveva un parco di 218 carri (molti dei quali arrivati fino aall fine degli anni '80, quandov ennero buttati oltre Pantano) sebbene il traffico merci scese abbastanza in fretta...Insomma,tra tutte le varie "cocnesse" credo che la Rimini - San Marino abbia costituito un interessante caso di studio...probabilmente,come dici tu, inizialmente si pensò ad un esercizio più "ridotto" in certi periodi dell'anno. Quanto al futuro...beh, già se riuscirete ad allungare un poco i binari e a poter attivare un esercizio turistico, potreste far concorrenza alla Mesolcinese ^---^ |
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marchetti625
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Inviato il 27/03/2013 : 00:05:40
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Ehehehe, la ferrovia mesolcinese è una bella realtà veramente museale oltre che turistica ed ha tutta la mia simpatia oltre alla profonda stima per le persone,veramente,"appassionate" che gli danno vita.
A S.Marino,Oggi da un lato,bisognerebbe incominciare a gestire reali dinamiche di trasporto collettivo che rispondono alle esigenze interne dell Stato e questo è un progetto che come sai riguarda Borgo Maggiore,almeno come primo "step".
Altra cosa è il collegamento internazionale e metropolitano con Rimini. C'è,in questo caso,obiettivamente parlando,un bacino di utenza notevole che richiede una "risposta"in chiave ferroviaria,inutile nascondere questo fatto dietro ad un "dito"
I numeri sono evidenti! Oltretutto,non si tiene conto,di un incremento degli stessi(circa un terzo) atteso dall'attivazione di un collegamento su ferro. perchè l'utenza aumenta quando apprezza la comodità di un'infrastruttura di trasporto,essendo attratta da essa!
I rapporti tra Italia e S.Marino nel dopoguerra,furono viziati da una polemica politica oltre che economica circa l'onere da affrontare dai due Stati per la ricostruzione della ferrovia...Nella trattativa,un pò da ambo le parti si perse il momento buono,per passare alla ricostruzione. Vedere quanto raccolto da ATBA circa il carteggio intercorso fra i due Stati...
Chiudo questa simpatica discussione con alcune mie "spaculazioni"circa le polemiche in cui la SVEFT,incappò a causa di alcune interruzioni del servizio per infiltrazioni di neve occorse alle elettromotrici durante il periodo invernale a ridosso della Guerra....
La Sveft venne attaccata dalla stampa per il disservizio e anche le Aziende costruttrici dei rotabili,quindi TIBB,prima di tutto che aveva fornito,l'equipaggiamento di trazione.
Un articolo di stampa affermava ,infatti,che i rotabili erano stati costruiti con"fondi di magazzino" Come vedete anche all'epoca i giornalisti incappavano nelle stesse "castronerie"che scrivono alcuni al giorno d'oggi,quando si tratta di ferrovie!
In realtà è vero che "forse" le RSM vennero dotate di componenti di apparati TIBB di identico modello di quelli installati sulle elettromotrici della ferrovia di Cortina costruite da Stanga e TIBB sul finire degli anni '20
Tutto questo,però,con le infiltrazioni di neve nei collettori dei motori centra nulla! La cosa venne presa a pretesto per un fatto assai comune e di attualità anche nell'epoca odierna...
Certamente le elettromotrici erano spartane,essenziali anche robuste e molto semplici nella manutenzione. Forse se debbo fare una critica è nel circuito a bassa tensione,nella sua ideazione e componentistica. Peccato che non avendo libretti o relazioni circa la frequenza ed il tipo di guasti intercosi su questi rotabili,poco si sà della loro affidabilità. Ma credo,proprio che fosse elevata! Se dopo tutto quello che gli è capitato funzionano ancora!
Max RTVT |
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apptras
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Inviato il 27/03/2013 : 04:17:59
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quote: Messaggio di marchetti625
I rapporti tra Italia e S.Marino nel dopoguerra,furono viziati da una polemica politica oltre che economica
Beh, tra le polemiche politiche c'era l'accusa di aver consentito all'Italia "fassista" di aggirare le sanzioni economiche
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marchetti625
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Inviato il 27/03/2013 : 17:19:53
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Ad essere sinceri,non era proprio questo... Diciamo che gli animi erano "agitati"da ambo le parti a vario titolo (se mi permetti una risposta diplomatica )In realtà non si trattò tanto di una "bega ideologica" che semmai aveva un suo focolaio anche all'interno dello Stato sammarinese....ma anche di fatti che nulla avevano a che fare con la politica.
Da una parte la continua "spoliazione"dei beni che appartenevano alla ferrovia(il periodo era quello che era )ben oltre i danni arrecati dalla Guerra e che faceva lievitare il costo per il suo ripristino di mese in mese. Poi la situazione economica del nostro Paese che aveva altre priorità e incombenze legate ai danni di guerra da risolvere.
Infine,il fatto che si trattava di un'opera più a vantaggio dei sammarinesi che degli italiani. Diciamo che ci fù un deciso "scoordinamento" tra i due Stati a volere la stessa cosa al momento giusto che arrivò e passò senza produrre il risultato sperato.....
Max RTVT |
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apptras
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Inviato il 27/03/2013 : 17:37:32
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| Va beh, ma è storia... Lo sapevano anche alla Società delle Nazioni che l'Italia aggirava il divieto delle importazioni attraverso San Marino e la Città del Vaticano, che potevano importare in quanto stati sovrani non sanzionati. |
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