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(Roma) Trasporto, il futuro riparte dal tram
Di Redazione Ilmondodeitreni.it (del 26/10/2012 @ 11:11:54, in News, visualizzato 2334 volte)

Roma deve ripartire dal ferro. In superficie, puntando molto sul tram e sull’effetto “rete” con le ferrovie regionali e le metropolitane. Il “Rapporto 1.0” (clicca qui per scaricare il pdf) sul sistema ferrotranviario della Capitale, presentato giovedì 25 ottobre dall’Agenzia Roma servizi per la mobilità, fa dell’integrazione la sua parola d’ordine e traccia le linee di sviluppo futuro del trasporto pubblico romano, mettendo in fila i vari progetti e protocolli d’intesa siglati da Comune, Provincia, Regione, Gruppo Fs. E lo fa tenendo i piedi per terra, individuando misure e interventi sostenibili dal punto di vista ambientale ma soprattutto economico. Basta quindi con le costosissime metropolitane (un chilometro può costare fino a 150 milioni di euro) e più spazio ai tram con la creazione di nuove linee sia in periferia che in Centro, in grado di garantire nuovi collegamenti tra i diversi sistemi di trasporto su ferro. “Per ferro e tram si tratta di 2 miliardi di investimenti complessivi, con la creazione di un effetto rete integrato che creerà oltre 20 nodi di scambio interni alla città - ha detto l’Amministratore delegato di Roma Servizi per la Mobilità, Enrico Sciarra – ciò consentirà, da una parte la pedonalizzazione di altre zone del Centro e dall’altra il rilancio del tram che può riprendere una missione che non è solo quella della nostalgia ma una funzione vera di distribuzione nella città e di collegamento tra centro e periferia”. Due gli scenari di pianificazione previsti nel “Rapporto 1.0” Il primo fissato al 2018, l’altro al 2050. “È una pianificazione modulare in base alle esigenze della città e alle disponibilità finanziarie – ha aggiunto Sciarra - quindi, alcuni progetti possono essere operabili subito ma anche integrati con altri all’interno di una visione strategica: per esempio quello del tram moderno sulla Palmiro Togliatti è una delle priorità ma una volta realizzato può essere integrato con l’attuale rete tranviaria e con il prolungamento fino alla fermata Jonio della metro B1 (una tramvia lunga 5,3 km per un investimento di 85 milioni di euro). Un altro nodo fondamentale è la stazione Pigneto che permetterà alla metro C di entrare nella rete del ferro già prima di San Giovanni e del Colosseo”. Proprio intorno al Pigneto, ruota uno dei progetti più interessanti dell’Agenzia per la mobilità: la circolare Sud, lungo un tracciato di 3 chilometri da realizzare con un investimento da 104 milioni di euro, il cui percorso sfrutterà in parte l’attuale sedime della Roma-Giardinetti, ciò che resta della vecchia ferrovia a scartamento ridotto Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone, prolungando i binari lungo via dei Castani tra piazza dei Gerani e la Casilina. Questo anello collegherebbe il resto della rete tramviaria alla metro C e alle ferrovie urbane Fr1, Fr3, Fr4, Fr6, Fr7 e Fr8. Un’altra importante linea di tram va a completare il quadro ottimale degli interventi. È quella che collegherebbe piazzale del Verano alla Stazione Tiburtina, lunga 1,2 km e dal costo stimato 19 milioni di euro. “Con i nuovi servizi che lo scenario strategico individua - ha detto il presidente di Roma servizi per la mobilità, MassimoTabacchiera - grazie a importanti investimenti infrastrutturali l’aumento dell’offerta di mobilità è fissato al 60%, da ottenere con investimenti pari a 2 miliardi di euro la cui copertura con risorse pubbliche è già in parte individuata. Non è stato scritto l’ennesimo libro dei sogni da chiudere in un cassetto - ha aggiunto – e quello che consegniamo alla città è un importante strumento di analisi dal quale partire, senza esitazioni, per garantire alla collettività, come scrivono i nostri tecnici, risparmi nei tempi di viaggio, riduzione del costo dei trasporti, affidabilità e accessibilità del servizio di trasporto pubblico locale, comfort, ma anche miglioramento della sicurezza stradale, riduzione delle emissioni inquinanti e, non ultimo sostegno all’occupazione e al rilancio dell’economia romana”.

Parole di soddisfazione per il rapporto da parte del CeSMoT - Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti:  "A Roma bisogna tornare ad investire sul tram. Un impegno che deve però concretizzarsi su progetti seri, che vengano incontro ai bisogni di mobilità della città e non limitarsi unicamente a rifacimenti di capolinea o riattivazioni di linee sospese. Il futuro del trasporto pubblico locale  passa necessariamente per il tram, il mezzo di trasporto indubbiamente più economico, ecologico, sicuro e con potenzialità di trasporto elevate e tempi di realizzazione ridotti. Il Rapporto ferrotranviario illustrato oggi da RomaServiziMobilità rappresenta un'interessante base di lavoro per le giunte che verranno in futuro"