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Neno
Ausiliario
53 Messaggi |
Inviato il 30/04/2010 : 18:41:47
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Data: 29/04/2010 Testata giornalistica: Il Centro Sangritana. Al via il recupero delle stazioni
LANCIANO. Saranno riparati i fabbricati e pertinenze di proprietà della Ferrovia Adriatico Sangritana. I lavori sono suddivisi in sei lotti: due sul tronco Archi-Castel di Sangro, due su Marina San Vito-Archi e San Vito-Lanciano, altri due per Ortona-Crocetta e Torino di Sangro-Archi. L’importo a base d’asta per ciascun lotto partiva da 145mila euro. L’aggiudicazione è avvenuta per ciascun lotto a sei ditte diverse. I lavori interessano ex case cantoniere della Sangritana, caselli adibiti ad abitazione dei gestori dei passaggi a livello, stazioni ferroviarie principali, depositi ferroviari. Tutte strutture che hanno bisogno di urgente manutenzione pena il loro completo disfacimento. (m.d.n.)
Frana l’ex tracciato ferroviario. Senza manutenzione i bastioni che difendevano i binari e i sottopassi
LANCIANO. La mancanza di manutenzione, da quando le Ferrovie se ne sono andate nel novembre 2005, e i progetti per la “Via Verde” che non decollano, stanno facendo franare la costa e avanzare il mare. A Rocca San Giovanni e a San Vito i bastioni murari che difendevano i binari e le scarpate dalle frane si sono frantumati, ponti e strade presentano crepe e fessure. Italia Nostra è tornata cinque anni dopo sulle aree dismesse dell’ex tracciato ferroviario, a verificare qual è lo stato dei 30 chilometri di ex binari che dovrebbero diventare un percorso ciclabile. I risultati sono stati presentati nel convegno “Salviamo il paesaggio teatino: le nostre proposte per la tutela del paesaggio e del territorio contro l’avanzata del cemento”, organizzato durante la Settimana della Cultura. «E’ dal 1990, da quando le Ferrovie parlarono di dismettere la vecchia linea, che Italia Nostra ha posto il problema», ha detto Emiliano Giancristofaro, presidente regionale onorario dell’associazione. Al momento dell’addio, nel novembre 2005, però si arrivò impreparati e ancora oggi le amministrazioni locali lottano per salvaguardare quelle aree dal cemento e la speculazione edilizia si fa più feroce. Da quando le Ferrovie sono andate via, non si fa più manutenzione. «Cinque anni fa la massicciata ferroviaria era integra», ha spiegato Luigi Carabba, geologo dell’associazione, «ma oggi i bastioni murari che dovevano difendere le scarpate dalle frane sono completamente in abbandono: così viene a mancare la forza che resiste alla spinta del mare e alla terra che scende per quella franosità insita nella costa locale». Sotto l’Eremo Dannunziano, a San Vito, la scarpata si è sfaldata e si notano i segni della riattivazione di un’antica frana. In località Vallevò, a Rocca San Giovanni, l’asfalto della strada si è aperto ed è sceso di livello. Il mare è a pochi metri perché ha mangiato le spiagge. Senza manutenzione anche i ponti della ex ferrovia: hanno crepe e fessure mentre sopra vi scorre il traffico della statale 16. «La costa è minacciata anche dall’abusivismo edilizio», aggiunge Pierluigi Vinciguerra, presidente della sezione di Lanciano, «per tutelare il paesaggio Italia Nostra propone ai Comuni di firmare una intesa che impedisca la trasformazioni di aree agricole e naturali per usi urbanistici».
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Modificato da - Neno il 30/04/2010 20:07:04 |
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Spo
Capo Stazione
  
1299 Messaggi |
Inviato il 30/04/2010 : 22:03:24
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| non so se è stato detto (sono troppe le pagine per rileggerle tutte)quindi lo ridico per chi non lo sapeva: da quest'anno la Sangritana si è "buttata" anche nel funiviario prendendo in gestione la stazione sciistica di prati di tivo ed addirittura quest'anno avevano organizzato anche una navetta da pietracamela ai prati |
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Tecnico
Ausiliario
56 Messaggi |
Inviato il 01/05/2010 : 12:47:01
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| Comunque ci tengo a precisare che il secondo articolo di Neno è riferito al'ex tracciato Fs dismesso da pochi anni e non a quello della Sangritana! |
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n/a
deleted
   
4036 Messaggi |
Inviato il 01/05/2010 : 13:02:34
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Già. Il tracciato della Sangritana verso S. Vito è fortunatamente in condizioni migliori. Che tu sappia, è previsto un futuro per il vecchio materiale rotabile (locomotori elettrici, ale TIBB)? Oppure saranno (prima o poi) demoliti? |
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n/a
deleted
   
4036 Messaggi |
Inviato il 01/05/2010 : 15:05:59
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Alcuni locomotori sono rimasti in servizio fino ai primi anni 90, a Castel di Sangro per un po' di tempo ne tennero 2 chiusi in rimessa in attesa di decisioni. Poi non se ne fece più niente.
3 Ale+ 1 Le sono stati in servizio fino a tutto il 2005, la Ale07 è stata addirittura sottoposta a diversi interventi proprio nel novembre 2005 a seguito di uno svio.
Quello che manca è la volontà, non si possono riporre tutte le attenzioni al convoglio storico ex FAV (che quasi cade a pezzi) e poi lasciar marcire mezzi che fino all'altro giorno facevano servizio regolare. |
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Tecnico
Ausiliario
56 Messaggi |
Inviato il 02/05/2010 : 01:02:46
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Ma secondo voi che beneficio ne avrebbe la Sangritana a rimettere in servizio queste macchine? Quale pazzo ti da l'autorizzazione per la messa in servizio?! |
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Gemini76
Amministratore (Owner)
    
Lazio
36274 Messaggi |
Inviato il 02/05/2010 : 02:28:21
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Allora: il convoglio a vapore ex FAV in realtà non andava proprio acquistato in quanto abbastanza falso storico. Un bel treno storico elettrico si fa benissimo con le ALe TIBB, che han circolato fino alla fine. Se non le avessero demotorizzate sarebbero state perfette anche le elettromotrici ex Voghera - Varzi. Purtroppo le uniche in condizioni originali son state buttate da anni in quel di crocetta ed è impossibile il recupero. Dei locomotori...sarebbe auspicabile almeno il recupero statico di uno di quelle morti a Castel di Sangro.... ma,viste le idee poco chiare che da sempre la dirigenza ha sul futuro della linea, sarà già un miracolo se riusciranno ad attivare il servizio viaggiatori tra la Sevel ed Archi. L'unificazione delle stazioni di Castel di Sangro mi sembra la boiata del secolo...salvo che in regione si siano svegliati e vogliano far gestire alla Sangritana anche linee come la Sulmona - Carpinone....ce credo molto poco...,anche se, con l'entrata in servizio dei bidoni belgi revampizzati, forse gli si libera qualche 776.... |
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Giancarlo Giacobbo
Professional Senior(1° Aggiunto di Reparto)
    
Lazio
8127 Messaggi |
Inviato il 02/05/2010 : 11:38:29
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quote: Messaggio di Gemini76
Il convoglio storico ex FAV è una grandissima buffonata, ed i costi di riemssa in esercizio son astronomici...solo per rifare la caldaia credo dovranno spendere un patrimonio...ma poi....hanno presente che ai tempi del vapore la linea era a scartamento ridotto? Io credo di no....
La T3 fu acquistata per effettuare quello che doveva essere il "Treno della valle" previa trasformazione con alimentazione a gasolio per evitare incendi nei boschi attraversati. Furono presi accordi per l'invio della macchina con le officine di Meningen che avrebbero dovuto effettuare la trasformazione e il restauro. E i costi per il lavoro fatto lì erano contenuti rispetto ai costi italiani. Poi venne il commissariamento della FAS e la cosa passò in mano a FS che invece di mandarla in Germania voleva far fare il lavoro in casa. In FAS si opposero e tutto cadde nel dimenticatoio. Che la cosa per i puristi possa sembrare un falso storico importa poco, oggi come oggi quanti sanno che una volta la linea era a scartamento ridotto? Quasi 0,00001% Ma poi, per al fruitore di quel servizio quanto pensate gliene potrebbe fregare di saperlo?
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Giancarlo |
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Gemini76
Amministratore (Owner)
    
Lazio
36274 Messaggi |
Inviato il 02/05/2010 : 11:43:58
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Giancarlo, hai ragione. Non sapevo della storia della trasformazione con alimentazione a gasolio.... |
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n/a
deleted
   
4036 Messaggi |
Inviato il 02/05/2010 : 13:47:01
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quote: Messaggio di Tecnico
Ma secondo voi che beneficio ne avrebbe la Sangritana a rimettere in servizio queste macchine? Quale pazzo ti da l'autorizzazione per la messa in servizio?!
Ovviamente con la situazione attuale della rete ferroviaria, servirebbero a poco o nulla. Se mai un giorno si riuscisse a riportare sulle linee della Sangritana un servizio turistico tipo quello del Treno Della Valle, l'utilizzo di materiale d'epoca invece costituirebbe senza dubbio una grande attrattiva turistica.
Se vogliamo fare un confronto: la ferrovia Genova-Casella (ferrovia in concessione, a scartamento ridotto) da ormai 30 anni offre diversi servizi turistici, servendosi proprio di un locomotore elettrico acquistato nel dopoguerra dalla Sangritana (ossia lo stesso e identico esemplare di quelli accantonati a Crocetta e Castel di Sangro, a cui è stato solamente cambiato lo scartamento). Il successo riscosso da tali convogli è talmente elevato, tanto che sul loro sito http://www.ferroviagenovacasella.it/ trovi più notizie sui servizi turistici che sul normale servizio viaggiatori.
Altro esempio sono le Ferrovie della Sardegna (FDS), che hanno 404 km (!) di linee utilizzate solo 4 mesi l'anno per il servizio turistico: anche qui ci sarebbe da chiedersi...a che pro? Evidentemente le ricadute economiche sul territorio e gli introiti sono stati reputati sufficienti a coprire le spese (non trascurabili) per la manutenzione di 400 km di strada ferrata.
Per quanto riguarda la messa in esercizio, non è che ci sarebbero tutti questi problemi, basti pensare che su alcune ferrovie in concessione circolano regolarmente (cioè effettuano il normale servizio viaggiatori) anche rotabili costruiti oltre 80 anni fa.
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n/a
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4036 Messaggi |
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Franz
Capo Stazione
  
1435 Messaggi |
Inviato il 10/05/2010 : 14:05:34
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quote: Messaggio di Tecnico
Ma secondo voi che beneficio ne avrebbe la Sangritana a rimettere in servizio queste macchine? Quale pazzo ti da l'autorizzazione per la messa in servizio?!
I costi/benefici vanno analizzati a parte in base all'uso che si prevede di un mezzo storico, poi ci può essere o meno la volontà.
Non c'è bisogno di nessun "pazzo", altrimenti non esisterebbe alcun mezzo storico in Italia. |
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Franz
Capo Stazione
  
1435 Messaggi |
Inviato il 10/05/2010 : 14:06:12
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quote: Messaggio di Giancarlo Giacobbo
quote: Messaggio di Gemini76
Il convoglio storico ex FAV è una grandissima buffonata, ed i costi di riemssa in esercizio son astronomici...solo per rifare la caldaia credo dovranno spendere un patrimonio...ma poi....hanno presente che ai tempi del vapore la linea era a scartamento ridotto? Io credo di no....
La T3 fu acquistata per effettuare quello che doveva essere il "Treno della valle" previa trasformazione con alimentazione a gasolio per evitare incendi nei boschi attraversati. Furono presi accordi per l'invio della macchina con le officine di Meningen che avrebbero dovuto effettuare la trasformazione e il restauro. E i costi per il lavoro fatto lì erano contenuti rispetto ai costi italiani. Poi venne il commissariamento della FAS e la cosa passò in mano a FS che invece di mandarla in Germania voleva far fare il lavoro in casa. In FAS si opposero e tutto cadde nel dimenticatoio. Che la cosa per i puristi possa sembrare un falso storico importa poco, oggi come oggi quanti sanno che una volta la linea era a scartamento ridotto? Quasi 0,00001% Ma poi, per al fruitore di quel servizio quanto pensate gliene potrebbe fregare di saperlo?
Molto interessante la storia della trasformazione. Per il resto concordo con le tue osservazioni. |
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Gemini76
Amministratore (Owner)
    
Lazio
36274 Messaggi |
Inviato il 10/05/2010 : 14:36:20
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Si, effettivamente il discorso non fa una piega....certo, forse ora i costi saranno lievitati...ma chissà.... In alternativa si potrebbero restaurare intanto le carrozze, da mettere dietro al locomotore elettrico...Quello,in fondo, possono risistemarlo anche a lanciano |
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n/a
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4036 Messaggi |
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