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 Topic ufficiale - liberalizzazione ferroviaria
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Inviato il il 22/05/2008 :  11:51:08  Guarda il profilo di
http://brunoleonimedia.servingfreedom.net/Focus/IBL_Focus_98_Bozzi.pdf
In questo articolo scritto dal sottoscritto, e apparso su Libero venerdì scorso, si vede come Trenitalia fa concorrenza ai privati....cioè col dumping!
Vi invito a leggero e commentarlo.

E' difficile combattere con il desiderio del proprio cuore. Tutto ciò che desidera lo compera al prezzo dell'anima...

Andrea

yogurt_new
Capo Stazione

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Inviato il 22/05/2008 :  12:18:16  Guarda il profilo di
Riporto qui una parte del documento che chiarisce quanto sospettavo in altre discussioni:

"Trenitalia si basa, nella propria prassi operativa, anche sugli elevati finanziamenti statali che giungono al gruppo, che ha bilanci comuni tra le Divisioni passeggeri e Cargo. Forte di questa posizione, l’IF più grande usufruisce di elevati finanziamenti destinati alle divisioni per il trasporto di passeggeri e per il trasporto regionale. Cospicui finanziamenti derivano dai contratti di servizio regionali e costituiscono una significativa parte degli introiti del gruppo. Questa situazione pone Trenitalia Dgol nella condizione di poter usufruire anch’essa in maniera indiretta di tali soldi statali e regionali.

Per chi non leggesse tutto il documento riassumo in due parole questo problema: i costi di produzione del traffico merci di TI sono più elevati delle tariffe richieste al cliente (ovviamente più basse delle IF concorrenti). Questo produce una perdita che viene ripianata dirottando parte delle risorse provenienti dai contratti del servizio regionale. Manovra possibile perché, anche se di fatto separate, a bilancio le divisioni merci e passeggeri sono tutta una cosa. Questo, tra l'altro, produce effetti di cui parlavamo in altre discussioni quali il mancato reinvestimento sul territorio in servizi efficienti dei soldi sborsati dalle regioni. E questa manovra non viene fatta solo nel settore merci.

“Non c'è un treno che non prenderei, non importa dove sia diretto.” Nancy Boyd

Modificato da - yogurt_new il 22/05/2008 12:33:23
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yogurt_new
Capo Stazione

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Inviato il 22/05/2008 :  12:23:26  Guarda il profilo di
Ancora dal documento:

"Se le IF private applicano il contratto collettivo nazionale della categoria Autoferrotranvieriin versione “base”, TI ne applica una versione molto più carica di agevolazioni. I suoi dipendenti, infatti, hanno delle indennità superiori del 20 per cento rispetto ai corrispondenti che lavorano nel privato ed usufruiscono di un quantitativo di ferie pari al doppio esatto del contratto base."

Che un macchinista di TI prendesse quanto un medico era risaputo...

"Trenitalia utilizza materiale rotabile vecchio e quindi soggetto maggiormente a guasti. L’età media delle locomotive di TI Dgol è di 24,9 anni, mentre quella media delle macchine Rtc, impresa privata molto attiva, è di 4,2 e tenderà a scendere con nuovi arrivi di macchine in leasing."

Poi ci si scandalizza se la sardegna non vuole ciò che TI offre e va a cercarsi i Talgo... O se gli operatori commerciali preferiscono mandare le merci sui tir.

La vetustà del materiale è fonte di spese molto alte per la riparazione e la manutenzione dei treni, e ad oggi non è previsto che il maggiore operatore merci nazionale acquisti nuove macchine per la trazione dei suoi convogli, ma è prassi consolidata che siano rilevate vecchie locomotive utilizzate un tempo per la trazione di treni passeggeri, non ricorrendo nemmeno al leasing di mezzi, divenuto una costante nelle dinamiche operative degli operatori privati, per far fronte alle carenze costanti di locomotive.

Anche questo era risaputo, ovvero che i mezzi spompati della div passeggeri vadano alla cargo anziché alla demolizione...

Ma la cosa più scandalosa è che oramai si è ad un punto in cui per la Dgol più clienti=più perdite e questo porta TI a rinunciare a grossi clienti per il trasporto merci.

Infine il trasporto merci tramite altre IF è fiorente solo nelle zone di frontiera, dove le nuove IF con locomotori politensione possono essere concorrenziali rispetto alla necessità del "doppio operatore" cui sarebbero costretti utilizzando TI che non dispone di sufficienti loco politensione.

“Non c'è un treno che non prenderei, non importa dove sia diretto.” Nancy Boyd

Modificato da - yogurt_new il 22/05/2008 12:26:33
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yogurt_new
Capo Stazione

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Inviato il 22/05/2008 :  12:27:24  Guarda il profilo di
quote:
Messaggio di 428 pirata

http://brunoleonimedia.servingfreedom.net/Focus/IBL_Focus_98_Bozzi.pdf
In questo articolo scritto dal sottoscritto, e apparso su Libero venerdì scorso, si vede come Trenitalia fa concorrenza ai privati....cioè col dumping!
Vi invito a leggero e commentarlo.



Cioè tu sei l'autore dell'articolo???

COmplimenti per l'analisi davvero ben fatta...

“Non c'è un treno che non prenderei, non importa dove sia diretto.” Nancy Boyd
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Inviato il 22/05/2008 :  12:56:56  Guarda il profilo di
Sono io, ne vuoi un altro? E' apparso su libero venerdì scorso...

E' difficile combattere con il desiderio del proprio cuore. Tutto ciò che desidera lo compera al prezzo dell'anima...

Andrea
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yogurt_new
Capo Stazione

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Inviato il 22/05/2008 :  13:26:12  Guarda il profilo di
Un altro articolo???
Ma di mestiere fai il giornalista???

“Non c'è un treno che non prenderei, non importa dove sia diretto.” Nancy Boyd
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Inviato il 22/05/2008 :  13:30:05  Guarda il profilo di
No, faccio l'avvocato e l'assistente universitario. Però collaboro attivamente con questo think tank, non solo nel settore delle ferrovie, anche in quello della legge, per cui di pubblicazioni ne faccio.

E' difficile combattere con il desiderio del proprio cuore. Tutto ciò che desidera lo compera al prezzo dell'anima...

Andrea

Modificato da - n/a il 22/05/2008 13:53:54
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Inviato il 22/05/2008 :  13:48:20  Guarda il profilo di
Ecco l'altra pubblicazione mia:
http://brunoleonimedia.servingfreedom.net/BP/IBL_BP_37_Ferrovie.pdf

Sotto, la recensione dell'Istituto Bruno Leoni andata anche su Bloomberg Finanza e mercati:

Uscire dal binario morto. Come salvare le Ferrovie dallo Stato
di Andrea Bozzi
Il profondo passivo in cui si trovano le Ferrovie dello Stato potrebbe essere l'occasione per la liberalizzazione del trasporto su ferro. L'autore suggerisce una riforma in tre stadi: la separazione della rete dal gestore dei convogli, lo spezzettamento di Trenitalia, e la privatizzazione delle nuove compagnie così formatesi. Un serio processo di liberalizzazione, che vada a completare il percorso già iniziato dietro la spinta dell'Unione Europea, è fondamentale per il miglioramento della qualità, la sicurezza e l'economicità del servizio.

E' difficile combattere con il desiderio del proprio cuore. Tutto ciò che desidera lo compera al prezzo dell'anima...

Andrea
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Inviato il 22/05/2008 :  13:50:51  Guarda il profilo di
quote:
Messaggio di 428 pirata

Sono io, ne vuoi un altro? E' apparso su libero venerdì scorso...


Complimenti davvero!
Ci vuole qualcuno che scriva cose sensate e giuste sul difficile periodo che attraversano il mondo ferroviario in questi tempi!
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Gemini76
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Inviato il 22/05/2008 :  14:17:38  Guarda il profilo di  Visita il Sito di Gemini76
Andrea, però non puoi paragonare il parco rotabili di DGOL con quello delle imprese private,qui sbagli in pieno in quanto le IF son da poco entrate. E cmq ti assicuro che molte IF si sarebbero presi ben volentieri E 636/E645...solo che Trenitalia le ha volute indietro...per demolirle....Perchè non dici anche questo?
Io parlerei anche dello SCMT, applicativo inutile (bastava l'RS) che con la scusa della sicurezza salassa le IF e rende rigida la circolazione (ovvero...se ho un R/G anzichè prendere la deviata a 30 la prendo a 20 per stare sicuro che il computerino infernale non mandi in frenatura il mezzo....)

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Inviato il 22/05/2008 :  14:20:40  Guarda il profilo di
Omar, quelle cose le ho scritte nel primo articolo del 2007, che come vedi ho postato....

E' difficile combattere con il desiderio del proprio cuore. Tutto ciò che desidera lo compera al prezzo dell'anima...

Andrea
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yogurt_new
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Inviato il 22/05/2008 :  15:15:20  Guarda il profilo di
Bello anche il primo articolo... Ne ho letto le prime pagine ed è davvero appassionante.

Comunque a mio avviso la soluzione a parte dei problemi è ristatalizzare la rete (quindi lasciare RFI al 100% proprietà del tesoro) e liberalizzare tutti i servizi, con la possibilità di cessione di TI a privati. L'unica cappellata che non possiamo permetterci di fare è quella di cedere la rete a privati (errore già fatto con i telefoni) in quanto secondo me la rete è da consoderarsi struttura strategica nazionale vista l'importanza che ricopre nell'ambito dello sviluppo e della vita del paese.

“Non c'è un treno che non prenderei, non importa dove sia diretto.” Nancy Boyd
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Gemini76
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Inviato il 22/05/2008 :  15:52:27  Guarda il profilo di  Visita il Sito di Gemini76
Guarda che nessuno ha mai parlato di cedere RFI ai privati

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Inviato il 22/05/2008 :  15:59:54  Guarda il profilo di
quote:
Messaggio di Gemini76

Guarda che nessuno ha mai parlato di cedere RFI ai privati



Questo lo dici tu che qualcosa di treni capisci... Ma vedendo la fine della rete telefonica, se domattina vendessero anche la rete ferroviaria la cosa non mi meraviglierebbe più di tanto...

“Non c'è un treno che non prenderei, non importa dove sia diretto.” Nancy Boyd
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Gemini76
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Inviato il 22/05/2008 :  16:02:13  Guarda il profilo di  Visita il Sito di Gemini76
quote:
Messaggio di yogurt_new

quote:
Messaggio di Gemini76

Guarda che nessuno ha mai parlato di cedere RFI ai privati



Questo lo dici tu che qualcosa di treni capisci... Ma vedendo la fine della rete telefonica, se domattina vendessero anche la rete ferroviaria la cosa non mi meraviglierebbe più di tanto...



La rete telefonica era un business. E tanto presto tornerà allo stato.
La rete ferroviaria nessun imprenditore sano di mente se la comprerebbe, anche perchè non c'è business (inoltre credo che essendo bene demaniale non possa essere alientata...ma mi affido alal consulenza degli esperti in legge)

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yogurt_new
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Inviato il 22/05/2008 :  16:22:40  Guarda il profilo di
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Messaggio di Gemini76

La rete telefonica era un business. E tanto presto tornerà allo stato.



Mah... magari! Il fatto è che non credo sia così semplice anche xché ormai buona parte dell'infrastruttura (soprattutto le centrali telefoniche nel centro delle città) è andata persa... Acquistata da Tronchetti Provera (non ricordo se ci fu una puntata di Report o di Italia nostra a riguardo)...

Comunque tanto differenti non sono. Telecom oltre ai cavi ha (o aveva) strutture strategiche su tutto il territorio nazionale (i palazzi di cui sopra soprattutto) e RFI grossomodo è nelle stesse condizioni con beni sparsi ovunque. Le potenzialità di lucro quindi vanno oltre il semplice utilizzo dei binari e questo potrebbe far gola a più di qualcuno.

“Non c'è un treno che non prenderei, non importa dove sia diretto.” Nancy Boyd
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