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 Line Sospese per frane (ed altri eventi naturali)
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emipaco
Amministratore(Capo Reparto Movimento)

Lazio
15539 Messaggi

Inviato il 10/11/2017 :  10:13:07  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
solo per terracina non si risolve nulla...

colui che sorride quando le cose vanno male ha già trovato qualcuno a cui dare la colpa (Arthur Bloch)
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Solitairwolf
Dirigente Movimento Operatore

3435 Messaggi

Inviato il 10/11/2017 :  15:06:07  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
quote:
Messaggio di emipaco

solo per terracina non si risolve nulla...



Hanno risolto:la stazione di Monte S.Biagio ora porta anche il nome di Terracina mare.

Secondo me, è la pietra tombale sulla riapertura della tratta Priverno F.-Terracina e vv.

P.S.Ma si è capito,almeno,di chi è la competenza a mettere in sicurezza il costone franato?
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alejandro.roma
Professional Senior(1° Aggiunto di Reparto)

Lazio
13093 Messaggi

Inviato il 14/11/2017 :  14:22:54  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Pietra tombale e' eccessivo, finché la linea resta integra.
Se FS volesse potrebbe insistere con la regione per la riapertura, quando le frane hanno luogo su linee principali, tempo qualche mese si riapre.
Il costone di una montagna sarà di competenza del demanio o privato, nulla di impossibile.


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kainash1
Dirigente Movimento Operatore

Lazio
3475 Messaggi

Inviato il 15/11/2017 :  22:59:58  Guarda il profilo di  Visita il Sito di kainash1  Rispondi Citando
Qualcosa mi dice che pure se la frana dovesse scomparire da sola per magia e la linea tornasse integra e funzionante come se nulla fosse successo, Tirchitalia non riattiverebbe i treni sulla linea. Forse, dopo numerosi solleciti, ce ne metterebbe un paio la mattina e la sera, giusto il minimo per i pendolari, e basta.
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emipaco
Amministratore(Capo Reparto Movimento)

Lazio
15539 Messaggi

Inviato il 16/11/2017 :  09:53:12  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
ma questo è quello che gli si chiede...
in orario non di punta, nessun disagio o quasi con i bus.

colui che sorride quando le cose vanno male ha già trovato qualcuno a cui dare la colpa (Arthur Bloch)
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alejandro.roma
Professional Senior(1° Aggiunto di Reparto)

Lazio
13093 Messaggi

Inviato il 16/11/2017 :  13:52:03  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Da Priverno gli ex treni sostituiti con autobus sono rimasti inalterati, almeno credo, non sei costretto ad arrivare a
mte san Biagio e tornare indietro, forse e' più distante .
Un Jazz sarebbe bastevole, facendo la spola con Priverno, come ai tempi delle Ale 803.
Da Roma i treni erano utilizzati da chi scendeva nelle fermate intermedie da Torricola a Priverno.


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Massimo
Tecnico Circolazione (Capo Squadra Deviatori)

Lazio
406 Messaggi

Inviato il 18/12/2017 :  13:37:25  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Privero Terracina e Formia Gaeta forse ci siamo:

http://www.qfiumicino.com/riportiamo-il-treno-a-fiumicino/

Lo scorso 28 novembre la Regione Lazio ha erogato lo stanziamento che consentirà la riapertura della linea ferroviaria Priverno Fossanova – Terracina, interrotta da una grossa frana dall’estate 2012; stazione appaltante dei lavori sarà lo stesso comune di Terracina che quindi avrà tutto l’interesse ad accelerarne i tempi. Questa notizia si aggiunge a quella che vede il via libera al completamento dei lavori di ricostruzione della ferrovia Formia – Gaeta: due delle tre località marittime della nostra regione servite da bretelle ferroviarie “dedicate” torneranno quindi, presumibilmente entro il 2019, ad essere nuovamente raggiungibili in treno.
A mancare all’appello, è inutile dirlo, è la ferrovia per Fiumicino, chiusa dal 2000 in favore del potenziamento del servizio per l’Aeroporto, con la promessa della costruzione di una nuova stazione subito a monte del vecchio bivio tra i due rami la quale, con la scusa di insistere su un’area archeologica, non è mai stata neanche ufficialmente progettata. Eppure i lavori per le due ferrovie prima nominate sono infinitamente più impegnativi: per quanto riguarda quella di Terracina è necessario mettere in sicurezza un intero costone montano a rischio idrogeologico, mentre per Gaeta si tratta in pratica di ricostruire ex novo una linea di oltre 8 chilometri totalmente chiusa dal 1981, comprendente tra l’altro tratti in galleria e un viadotto a 25 arcate: opere di tutt’altro spessore rispetto ai due chilometri in piano e in rettilineo da ricostruire tra bivio Porto e l’area nei pressi del vecchio passaggio a livello, dove era stato ipotizzato, anche nel programma dell’Amministrazione comunale che su questo tema tenne una manifestazione in piazza Grassi prima del ballottaggio poi vinto, di costruire il nuovo terminale. Né si può dire che sia stato un processo privo di ostacoli quello per le altre due linee sulle quali fino ad alcuni mesi fa la Regione stessa ci risulta fosse tutt’altro che convinta.
A Fiumicino sul sedime ferroviario è stato nel frattempo costruito un tratto di uno dei 12 corridoi della mobilità di cui si fece promotrice la Provincia di Roma nello scorso decennio: il corridoio che doveva portare da Ostia alla Fiera di Roma e che fu finanziato solo nel tratto tra Fiumicino e Parco Leonardo (peraltro, unico dei dodici), il quale avrebbe dovuto aprire nel 2012 ed i cui lavori sono ormai pressoché completati. Il progetto del Corridoio comunque prevedeva, secondo quanto ci ha dichiarato l’Assessorato alla Mobilità della Regione Lazio, l’immediata compatibilità con l’installazione di una nuova massicciata ferroviaria qualora fosse stata presa una decisione in questo senso.
Anche se evidentemente nella nostra città non si è ancora riusciti a coagulare le energie necessarie come è avvenuto negli altri due comuni litoranei, i fiumicinesi però hanno dimostrato di non avere scordato la loro ferrovia, intervenendo in tanti sull’argomento all’assemblea pubblica “La città che cresce, lavori in corso” indetta lo scorso 15 novembre dall’Assessorato ai Lavori pubblici, e sostenendo che l’autobus per Parco Leonardo (“per ora la stazione di Fiumicino”, come ha detto il sindaco) che verrà attivato sul Corridoio non può essere la soluzione definitiva. Tra l’altro, lo stesso studio della provincia (certo, ormai datato) indicava la Portuense come una delle arterie verso la capitale meno critiche, a dimostrazione che l’esigenza è quella di un collegamento su ferro.
La riapertura della ferrovia, da sempre propugnata tra gli altri dal Comitato Pendolari Maccarese – Palidoro (che al di là del nome “storico” è il referente ufficiale della Regione Lazio e delle Ferrovie per gli utenti di tutto il Comune) e dalla Consulta cittadina sulla Mobilità, e presente nel Piano Regionale della Mobilità, Trasporti e Logistica della Regione Lazio, è stata di recente sostenuta anche dall’Osservatorio Regionale sulla Mobilità, che ne ha fatto oggetto di una proposta al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile del Comune di Roma, fatta propria anche da Assoutenti, e che chiunque può appoggiare sulla pagina web https://www.pumsroma.it/partecipa/proposte-cittadini/ritorno-del-ferro-a-fiumicino/
Nella sua ultima intervista, rilasciata alla nostra rivista poche settimane prima di morire, l’ex sindaco Giancarlo Bozzetto dichiarò che il suo errore più grave era stata proprio la chiusura della ferrovia. Per rimediare a quell’errore è necessaria oggi una volontà politica forte; perché i risultati, a volte, si possono ottenere.

Modificato da - Massimo il 18/12/2017 13:38:55
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alejandro.roma
Professional Senior(1° Aggiunto di Reparto)

Lazio
13093 Messaggi

Inviato il 18/12/2017 :  15:18:31  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Ci crederò quando apriranno i cantieri, il prossimo anno si vota per la regione, ha tutto l'interesse.


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Gemini76
Amministratore (Owner)

Lazio
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Inviato il 29/12/2017 :  01:02:59  Guarda il profilo di  Visita il Sito di Gemini76  Rispondi Citando
Su Terracina plausibile, Fiumicino se la possono dimenticare, c'è una strada sul sedime

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Massimo
Tecnico Circolazione (Capo Squadra Deviatori)

Lazio
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Inviato il 12/01/2018 :  09:20:28  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Anche con la Formia-Gaeta pare che ci siamo:

https://www.temporeale.info/75505/argomenti/politica/gaeta-maxi-finanziamento-di-10-milioni-dal-cipe-per-la-riattivazione-dellex-littorina.html

Gaeta / Maxi finanziamento di 10 milioni dal Cipe per la riattivazione dell’ex Littorina


GAETA – L’ultimo tassello che mancava in un mosaico per realizzare un nuovo sistema di mobilità nel sud pontino. Il Cipe con un maxi finanziamento di 10 milioni di euro ha previsto il completamento della riattivazione dell’ex Littorina, la ferrovia Formia-Gaeta dismessa nel 1981 dopo aver assolto al traffico passeggeri prima e a quel-lo merci poi. Dell’esistenza di questo maxi finanziamento, che completerà la riattivazione dell’ex rete ferrata dalla località Bevano a ridosso della spiaggia di Serapo a Gaeta, ne ha parlato in questa intervista video, confermando alcune indiscrezioni che circolavano da giorni in alcuni ambienti politico-economici del Golfo, il sindaco Cosmo Mitrano nella conferenza stampa di presentazione delle linee guida del nuovo piano regolatore che approderanno per l’approvazione in consiglio comunale nella prima metà di febbraio.



Mitrano ha tessuto le lodi del lavoro oscuro effettuato sinora dal presidente del consorzio industriale del sud pontino, l’avvocato formiano Salvatore Forte, che, in attesa della pubblicazione della delibera del Cipe sulla Gazzetta ufficiale, sostiene come la completa riattivazione dell’ex ferrovia rappresenti un importante ed innovativo elemento di multimodalità nel sistema della mobilità e dell’accessibilità su scala territoriale ed urbana. Anche una delega-zione di imprenditori serbi, guidata dal sindaco di Belgrado, aveva partecipato il 28 aprile 2016 a quello che fu considerato un evento storico: la riattivazione, anche se simbolica, a distanza di quasi 50 anni, della ferrovia Formia-Gaeta.

Dall’ex casello in località San Remigio, a Formia, era partito un locomotore alla volta del centro intermodale di Bevano dove è stata riattivata – come detto – l’ex rete ferrata per il 70% del suo originario tracciato. Si era concretizzato un sogno fortemente coltivato dal presidente del consorzio di sviluppo industriale del sud-pontino, Salvatore Forte, e da un gruppo di cittadini costituitosi per la nascita di questa innovativa “Metropolitana del Golfo”. C’erano le bandiere dei Savoia e tanti cittadini plaudenti alla corsa inaugurale dell’ex allora ferrovia Gaeta-Sparanise: era il 3 maggio 1892. Il treno partì da Sparanise, nell’allora provincia di Terra di Lavoro, ora di Caserta, alle 7 e 10 del mattino per arrivare a Gaeta alle 11 dopo aver percorso esattamente 59 chilometri e 124 metri e aver attraversato le stazioni di Maiorisi, Carinola, Cascano, Sessa Aurunca e Cellole e i territori di Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Minturno, Formia e, infine, Gaeta, per lambire la spiaggia di Serapo.

Nel corso del tempo, nel 1932, l’ex Gaeta-Sparanise fu accorciata diventando la Littorina, la ferroviaria Formia-Gaeta privilegiando, dopo l’interruzione dovuta alle bombe alleate, sia il traffico merci che passeggeri. Il primo sopravvisse sino al 1 luglio 1981, il secondo, il 24 settembre 1966, tra accese polemiche e proteste della popolazione, venne soppresso sostituito dal servizio bus delle ferrovie dello Stato. Un fatto è certo: purtroppo la frettolosa chiusura della Littorina ha contribuito ad accelerare l’impoverimento dell’intero Golfo.
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alejandro.roma
Professional Senior(1° Aggiunto di Reparto)

Lazio
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Inviato il 12/01/2018 :  09:37:19  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Vedremo se terminata la campagna elettorale gli impegni saranno mantenuti, non si illudono le persone .
Con soli 10 milioni come riattivi una ferrovia in disuso?
Vedendo quanti ne sono serviti per vigna Clara.


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Gemini76
Amministratore (Owner)

Lazio
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Inviato il 14/01/2018 :  11:23:32  Guarda il profilo di  Visita il Sito di Gemini76  Rispondi Citando
Al massimo ci fanno un raccordo merci con quella somma.cmq articolo spara vaccate storiche

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alejandro.roma
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Lazio
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Inviato il 14/01/2018 :  22:12:30  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Regione Lazio e FS/RFI devono avere la convinzione di completarla e riattivarla, il materiale rotabile può essere prestato dalla vicina Campania.
Sarebbe un'utile trampolino per il collegamento Roma Rieti.


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Gemini76
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Lazio
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Inviato il 15/01/2018 :  01:57:00  Guarda il profilo di  Visita il Sito di Gemini76  Rispondi Citando
Fai esercizio a spola e ti basta x stesso materiale

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Lazio
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Inviato il 24/01/2019 :  12:04:28  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Comunque almeno sulla Formia-Gaeta sembra che le cose vadano avanti mentre su Terracina non ho letto più nulla:

https://www.h24notizie.com/2019/01/24/completamento-della-littorina-un-altro-passo-avanti/

Completamento della “Littorina”, un altro passo avanti

Ferrovia Formia – Gaeta, approvato lo schema di Convenzione tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Regione Lazio ed il Soggetto attuatore Consorzio per lo sviluppo industriale del Sud Pontino, schema regolante il finanziamento per assicurare la realizzazione dell’intervento denominato: “Completamento ferrovia Formia – Gaeta (“Littorina”)”. E’ quanto si evince da un atto della giunta regionale del Lazio con cui di fatto viene messo nero su bianco un altro passo avanti per un’opera davvero necessaria per il miglioramento dei collegamenti soprattutto nel sud pontino. I fondi destinati al completamento della Littorina sono previsti dall’Addendum al Piano Operativo Fondo Sviluppo e Coesione Infrastrutture 2014-2020 approvato dal CIPE per un importo complessivo di 34,00 milioni di euro, di cui 10,00 milioni destinati alla Formia – Gaeta.


Perché il Consorzio e non le Ferrovie dello Stato? Perché a gennaio 2017 con atto di compravendita Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. rappresentata da “Ferservizi S.p.A. ha venduto al “Consorzio per lo Sviluppo Industriale del Sud Pontino” che, ha acquistato il diritto di piena proprietà sulle porzioni immobiliari costituenti parte della dismessa linea ferroviaria denominata “linea Formia-Gaeta” insistente sui territori dei Comuni di Formia e Gaeta, comprese accessioni e pertinenze. Ora, i fondi riconosciuti e cioè i 10 milioni di euro, saranno trasferiti alla Regione che a sua volta trasferirà le somme necessarie al soggetto attuatore e quindi al Consorzio sviluppo industriale. Tuttavia, in base a quanto stabilito nella convenzione il Ministero avrà la facoltà di proporre al Cipe la revoca del finanziamento in caso di mancato rispetto del cronoprogramma dovuto a fatti o atti che impediscano l’utilizzo delle risorse disponibili entro 24 mesi dal termine previsto per la conclusione dell’intervento.

Ora si apriranno comunque nuove fasi, compresa quella progettuale. Il Ministero, entro 90 giorni dal completamento della documentazione progettuale, provvederà a rilasciare il nulla osta tecnico mentre la Regione, come riportato nello schema di convenzione, mediante perizie, potrà disporre, conformemente alla normativa vigente, le variazioni che, in fase esecutiva, si dovessero rendere necessarie per la realizzazione dell’opera. Ogni eventuale variante in corso d’opera dovrà essere debitamente autorizzata dal Responsabile Unico del Procedimento.
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