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Enrico Crosti
Ausiliario

Lombardia
46 Messaggi

Inviato il 21/12/2010 :  22:46:21  Guarda il profilo di
A proposito delle 645/646: "storicamente parlando", si ricollegavano a qualche gruppo anteriore delle FS, che so, l' E.326 (per il fatto di avere motori doppi). A questo proposito: cosa sono ed a cosa servono gli "shunt" nei motori da locomotiva a corrente continua? LE
645/646 li avevano ancora? Ultimo. sempre in c.c., cosa significa motori "a capo indebolito" ed "a pieno campo"? Permetteva di regolare la marcia? Le 645/646 disponevano ancora di questa caratteristica? Chiedo indulgenza per la mia ignoranza in elettrotecnica.
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Giancarlo Giacobbo
Professional Senior(1° Aggiunto di Reparto)

Lazio
8103 Messaggi

Inviato il 22/12/2010 :  12:56:41  Guarda il profilo di
Queste macchine derivano direttamente dal gruppo 636 con l'apporto delle novità che la tecnica ha apportato alla trazione ferroviaria.
Gli shunt sono dei dispositivi elettrici mediante i quali si devia una parte di corrente da un circuito per poter effettuare misurazioni o comandi vari. Per le misurazioni in corrente continua gli shunt servono ad effettuare la misura di forti correnti che circolano in un circuito. Vengono realizzati con una resistenza a bassissimo valore ohmico ben definito che viene massa in serie al circuito. Ai suoi capi viene posto un voltmetro tarato in ampere con un fondo scala di pochi millivolt. La corrente che circola nella resistenza genera ai suoi estremi una caduta di tensione direttamente proporzionale alla corrente che circola e che sarà misurata sullo strumento accoppiato direttamente in ampere.
Nella trazione ferroviaria, invece, gli shunt servono a sottrarre una parte della corrente che circola nei campi statorici dei motori per permettere un aumento del numero dei giri, entro determinati valori, che possono variare in funzione del carico e della velocità di rotazione. Nei locomotori si hanno vari gradi di indebolimento di campo che vengono inseriti in funzione della velocità del treno (velocità economica). Questo si ottiene cortocircuitando parte delle spire dell'avvolgimenti di campo oppure inserendoci delle resistenze in parallelo che sottraggono corrente. Facendo questo, il flusso magnetico generato dalla corrente che circola nel motore diminuisce, e il motore che si trova già lanciato, aumenta il numero di giri ma diminuisce nella potenza erogata. Volendo fare un paragone automobilistico, si comporta come una marcia moltiplicata (overdive).

Giancarlo
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Enrico Crosti
Ausiliario

Lombardia
46 Messaggi

Inviato il 22/12/2010 :  20:49:49  Guarda il profilo di
Ringraziando per l'ennesima volta, ribadisco la mia ignoranza; non me ne voglia Giancarlo, né la comunità, ma non sapevo neppure dell'ESISTENZA della marcia moltiplicata (overdive)...
Devo dire di non avere mai pensato alla 636, come "antenata" delle 645/646; anche la 636
aveva i motori doppi?
Riguardo poi agli shunt: non ho capito se vengano impiegati solo a motori già lanciati, od anche in fase d'avviamento del treno. Quando poi i motori "diminuiscono nella potenza erogata", la locomotiva assorbe meno corrente (misurata, suppongo, in ampère) dalla linea?
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Giancarlo Giacobbo
Professional Senior(1° Aggiunto di Reparto)

Lazio
8103 Messaggi

Inviato il 23/12/2010 :  00:05:42  Guarda il profilo di
L'overdrive sulle autovetture di una certa classe fu montato inizialmente come dispositivo disinseribile, proprio come uno shunt, per permettere di aumentare la velocità diminuendo contemporaneamente il numero di giri. Successivamente fu montato fisso come una marcia aggiuntiva sulla quasi totalità delle auto per far mantenere loro la velocità di crociera e ridurre il consumo di carburante.
No, la 636 ha un solo motore per asse.
Lo shunt può essere usato solo a motore lanciato perchè altrimenti la coppia motrice ridotta non permetterebbe di avere la potenza necessaria per lo spunto. Le corrente assorbita dalla linea, misurata in ampere,diminuisce. Per questo le velocità raggiunte con gli shunt inseriti si chiamano velocità economiche.
Altro esempio automobilistico, hai mai provato a pertire con l'auto a pieno carico in 5° marcia, per quelle che ne hanno 5, o comunque con la marcia più alta?

Giancarlo
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Enrico Crosti
Ausiliario

Lombardia
46 Messaggi

Inviato il 23/12/2010 :  22:15:53  Guarda il profilo di
Ehi Giancarlo, la mia "superfuoriserie" è una comunissima Fiat punto a benzina del 2000, ma con alcune modifiche fa i 260... per cui ho messo un gran cartello (visto su di un autobus di linea), per raccomandare di "partire sempre in prima marcia".
Ancora ringraziamenti per le spiegazioni; poi: la locomotiva 656, si può considerare un'erede (almeno in termini di progetto) delle 645/646? So che ne furono realizzate sei serie: per quanti complessive macchine?
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Giancarlo Giacobbo
Professional Senior(1° Aggiunto di Reparto)

Lazio
8103 Messaggi

Inviato il 24/12/2010 :  00:19:18  Guarda il profilo di
Le 656 sono le eredi delle 645/646. Differiscono da queste da tutto l'equipaggiamento elettrico in quanto su di esse sono state apportate tutte quelle modifiche fatte sule macchine moderne. Quante ne sono state costruite sinceramente non me ne sono mai interessato. Ad ogni serie sono state apportate modifiche.

Giancarlo
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Michele Ginanneschi
Oper. Spec. Circolazione (Guardablocco)

Toscana
261 Messaggi

Inviato il 13/03/2012 :  00:16:55  Guarda il profilo di
Tiro su il topic per una curiosità: ma perché la E645.021 (preservata statica a Mi Smistamento) è stata rinumerata 022? Hanno dovuto rimediare a qualche pasticcio con i documenti delle unità demolite?

L'impossibile non esiste.
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