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Inviato il il 15/10/2009 : 20:47:47
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Oggi sulla linea 1/4 di Ancona ero a bordo di un Cityclass appena partito dal capolinea. Poichè stavo stretto come una sardina praticamente attaccato al guidatore ho potuto notare sin da subito una spia rossa accesa nel cruscotto e il motore fare uno sforzo enorme per fare una velocità bassissima. Infatti dopo pochi metri si è inchiodato in mezzo alla strada. L'autista ha manovrato un pò con dei bottoni sulla sua sinistra (con delle lettere, mi pare la N e la D (ma potrei sbagliarmi) e con una levetta rossa poco più avanti. non c'è stato nulla da fare, è rimasto fermo. siamo scesi e abbiam preso quello subito dopo. Ma la domanda è: cosa poteva essere successo visto che al telefono l'autista parlava di aria compressa e mi pare di una pompa? C'è una procedura da applicare in questi casi? Visto che ci sono diversi autisti nel forum mi rivolgo proprio a loro. |
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Spo
Capo Stazione
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Inviato il 15/10/2009 : 22:34:59
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Allora i bottoni N e D sono i pulsanti del cambio automatico N sarebbe il "folle" mentre D è l'abilitazione del cambio automatico su tutte le marce... Gli altri pulsanti 1, 2, etc sono i pulsanti che limitano le cambiate alla marcia rappresentata dal numero, 1 la prima, 2 cambia prima e seconda, 3 cambia prima, seconda e terza. La leva rossa dovrebbe essere la leva del freno a mano. Credo che semplicemente l'autobus non caricasse l'aria e quindi il cambio automatico non caricasse le marce e quindi la spia del freno rimanesse accesa... Il fatto per cui è partito credo sia che a volte i mezzi ci mettono un po a caricare l'aria e quindi specie se si è in ritardo si parte lo stesso visto che accelerando si carica automaticamente l'aria necessaria e quindi la spia si spegne. Ma se l'autobus non ti carica l'aria la spia rimane accesa e l'autobus si ferma.
Ps: non sono un autista quindi può anche essere che mi sia sbagliato |
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n/a
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Inviato il 15/10/2009 : 23:26:15
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Ma per capire meglio: l'aria alle marce cosa serve? scusami ma non mi intendo di motori... |
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Spo
Capo Stazione
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Inviato il 16/10/2009 : 15:58:41
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in pratica ormai su un autobus è quasi tutto collegato al serbatoio dell'aria se non hai aria per qualche motivo (spesso guasto al compressore l'autobus non si muove). In particolare l'aria viene utilizzata per aprire e chiudere i freni/ per l'apertura e la chiusura delle porte e per innestare il cambio sull'autobus.. per casso sei riuscito a vedere se lampeggiava la lucetta gialla sul pulsante del cambio? perchè se lampeggiava quella l'aria poteva aver bloccato il cambio, altrimenti se era la spia dei freni erano i freni che non si erano completamente aperti...
ps: non so spiegarti bene la connessione aria cambio, ma so che se non hai abbastanza aria le marce non entrano... |
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n/a
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Inviato il 16/10/2009 : 19:44:54
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C'era la luce accesa sul cruscotto riguardo il freno. I tasti premuti nel cambio si illuminavano se calzati, altro non ci ho fatto caso. |
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Spo
Capo Stazione
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Inviato il 16/10/2009 : 22:09:37
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alklora il caambio andava, perchè se era acceso quando erano premuti significa che funzionava, mentre se avessero lampeggiato o non si accendevano proprio era un'anomalia... probabilmente era soltanto il freno che per mancanza d'aria non si sfrenava.... |
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Francesco_Roma
Tecnico Circolazione (Capo Squadra Deviatori)
Lazio
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Inviato il 20/10/2009 : 06:19:42
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I cambi attuali non sono azionati ad aria, ma da servocomandi idraulici comandati da centraline elettroniche. Il fatto che non entrino le marce quando la pressione dell'aria è bassa è un dispositivo di sicurezza studiato dall'Ing Generotti dell'Atac insieme alla Iveco a partire dagli EffeUno, poi ai TurboCity e via via a tutti i bus con cambio automatico, e poi adottato a 360 gradi da tutti i produttori di bus che utilizzano cambi automatici. Questo dispositivo fa si che le marce entrino solo ed esclsivamente se si preme a fondo il pedale del freno, e, se premendolo, l'aria nei "condotti moderabili" arrivi almeno a 6 bar. Praticamente i freni di stazionamento sono attivi a pressione zero, cioè quando si tira la manetta del freno di stazionamento si svuota l'aria dai "condotti automatici", e le ganasce, grazie a delle potenti molle, vanno a frenare le ruote. Al contrario, quando si disinserisce la manetta del freno, l'aria viene caricata nei "condotti automatici", e le ganasce vengono allontanate sfrenando le ruote. Perchè allora adottare un dispositivo di sicurezza che eviti l'inserimento delle marce con la pressione dei serbatoi troppo bassa? Faccio un esempio: la mattina vado in deposito, metto in moto, ma la vettura è stata ferma tutta la notte e l'aria nei serbatoi è scesa a 2 bar, ma io non me ne sono accorto, metto la marcia, e senza il dispositivo di sicurezza si inserisce senza problemi, levo il freno di stazionamento, però vedo che la vettura ancora non si muove perchè l'aria nel "condotto automatico" ancora non è arrivata a 6 bar, attendo col motore acceso che la pressione salga ma un collega mi distrae chiedendomi delle cose, scendo e ci vado a parlare, ad un certo punto la pressione arriva a 6 bar, le ruote si sfrenano e la vettura inizia a camminare e va a sbattere contro un muro. Ecco, ora ho fatto il più banale degli esempi, con il minimo delle conseguenze, ma in questi casi potrebbero avvenire cos eben peggiori. Con il dispositivo di sicurezza invece, con la pressione dei serbatoi sotto i 6 bar la marcia non si sarebbe mai inserita e la vettura non si sarebbe mossa. E' per questo che quando si verifica un guasto ai tubi dell'aria e c'è una perdita, la prima cosa che avviene è la frenatura automatica (perchè si svuota il condotto automatico del freno di stazionamento), solo che se la marcia era stata inserita in precedenza (quando ancora non c'era il guasto) essa rimane inserita, ma se si accelera il motore sforza inutilmente e al massimo ci si muove di qualche metro, poi se si leva la marcia subentra il dispositivo di sicurezza e non rientra piu fino a che non si esclude tramite una levetta sigillata o fino a che non viene riparata la perdita (a volte basta sgassare per qualche minuto per garantire un minimo di pressione per muoversi). Scusate la lungaggine del post, ma almeno spero di essere stato esaustivo. |
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Inviato il 26/10/2009 : 16:38:35
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quote: Messaggio di Francesco_Roma
I cambi attuali non sono azionati ad aria, ma da servocomandi idraulici comandati da centraline elettroniche. Il fatto che non entrino le marce quando la pressione dell'aria è bassa è un dispositivo di sicurezza studiato dall'Ing Generotti dell'Atac insieme alla Iveco a partire dagli EffeUno,
Beh questa mi dispiace ma è una gran boiata.....Già i cambi DRS dei 418 erano studiati in modo che la marcia non entrava finchè non c'era l'aria....Era una semplice elettrovalvola che sbloccava un pistoncino nella leva del cambio ma prima dei 6 bar comunque non potevi mettere la marcia.... |
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Francesco_Roma
Tecnico Circolazione (Capo Squadra Deviatori)
Lazio
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Inviato il 27/10/2009 : 10:28:59
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Non è un'elettrovalvola nel senso usuale del termine (quella che intendo io, invece quella che intendi te sui 418 ovviamente si), ma una valvola automatica completamente pneumatica, che arrivata a una certa pressione apre o chiude il contatto elettrico. E comunque, l'Ing di cui sopra, raccontando le sue vicissitudini con l'Iveco o si è preso dei meriti che non aveva, o si è scordato che prima degli EffeUno aveva lavorato sui Fiat 418... Oppure... Ne una, ne l'altra... :-) |
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Inviato il 28/10/2009 : 17:24:13
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Beh....facendo 2 rapidi conti sull'età del progetto dei 418 e sulla sua età....o era un bambino prodigio.....o mi dispiace per lui! |
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Francesco_Roma
Tecnico Circolazione (Capo Squadra Deviatori)
Lazio
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Inviato il 28/10/2009 : 22:42:30
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A vederlo sembrerebbe sulla settantina (ma 'n ce va in pensione)? |
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