Linee Ferroviarie

La Ferrovia Suzzara - Ferrara

In quest'immagine, ripresa nello scalo di Mantova il 16 giugno 1987, vediamo due ALn 668 FSF del I tipo: davanti la 08 in giallo-verde, dietro la 07 appena riverniciata nei nuovi colori sociali. Sullo sfondo la chiesa romanico-gotica di San Francesco

Nel caldo pomeriggio estivo, la ALn 668.07, nei classici colori FSF ma con il nuovo logo FER,  è da poco arrivata nella stazione di Suzzara, proveniente da Ferrara, il 29 giugno 2003

Parte 4: da FSF a FER

Nel capitolo precedente abbiamo visto che la FSF, con l'ordinazione dei 220 ex DB, si candida a diventare un importante itinerario per il traffico merci. La prima locomotiva ex DB a varcare le Alpi, dopo essere stata sottoposta a grande revisione presso le officine di Norimberga, fu la 220 006-1, arrivata a Sermide il 19 luglio 1982, seguita dalla 220 011-1 e dalla 220 049-1 il 28 ottobre 1982. Dopo i regolari corsi d'istruzione e i collaudi di rito per queste locomotive  sono iniziati i primi sporadici servizi merci sostituendo le anziane LD.61 e 62. Un impiego intenso era però subordinato alla partenza dei progettati treni merci passanti, ma dato che l'iniziativa tardava a partire, nel 1986-87 la 220 049 venne prestata alla ACT di Reggio Emilia per il traino di treni merci tra Dinazzano Scalo e Reggio Emilia. Sempre nel 1986 cessa, tra alcuni rimpianti, il servizio diretto Milano - Ferrara: a partire dal 28 settembre le tre coppie di diretti vengono scissi in due distinte relazioni separate, a cura delle FS da Milano a Mantova, dove veniva assicurata la coincidenza con i treni FSF da Mantova a Ferrara. Se da un lato veniva a cessare il collegamento diretto, con la scomodità del trasbordo, dall'altra era da notare che l'utenza non era più quella degli anni '70, avendo preso in buona parte altre strade per raggiungere Milano, invogliata in questo anche dalla riforma degli orari e dal cadenzamento dei treni FS.  A partire dal 1987 iniziano le grandi revisioni delle ALn 668 e delle Ln 880, che vengono riverniciate in una nuova livrea cromatica (blu chiaro ed argento). A causa delle grandi revisioni riprendono i noleggi di ALn 668 FS: ALn 668.1034 e 1112. Sempre in questo 1987 l'utilizzo dei 220, finora scarsamente utilizzati,  si è fatto più intenso anche sulla FSF a causa dell'indisponibilità delle LD, inviate in revisione presso le Officine Reggiane . Ma la grande novità è il ritorno di treni a materiale ordinario: la FSF infatti acquista usate dalle FFS (Ferrovie Federali Svizzere) dodici carrozze a carrelli del tipo a vestiboli paracentrali (più una tredicesima da usarsi come fonte di pezzi di ricambio) subito inviate alla FERVET di Castelfranco Veneto (TV) per la revisione e la verniciatura. Il regolare servizio è iniziato lunedì 11 gennaio 1988, con una composizione formata da 220 + 6 carrozze, impostata ad una velocità massima di 70 km/h, a causa dell'elevato peso assiale delle locomotive. Il servizio viene limitato alla tratta Ferrara - Sermide in quanto l'armamento da Poggio Rusco in poi, ancora da 36 kg/m, limiterebbe la velocità massima a soli 50 km/h. Intanto alla fine del 1985 il Ministero dei Trasporti riscatta la concessione e nomina un Commissario Governativo alla guida della società. Sono anni di grandi cambiamenti sulla FSF: in vista dell'attivazione del CTC vengono attivati, nel 1982, i vari impianti ACEI delle singole stazioni. Dapprima nelle stazioni più importanti, normali sedi d'incrocio (Sermide, Bondeno, San Benedetto Po), in seguito anche nelle altre stazioni. La messa in funzione del CTC, con sede del DCO a Sermide, proprio alla vigilia del centenario della linea, entra in funzione il 19 maggio 1988, ed aumenta le capacità della linea: infatti anche stazioni da anni disabilitate al servizio movimento (come Felonica) tornano ad essere regolare sede d'incrocio. Dal 17 al 20 maggio 1984 una insolita presenza percorre i binari FSF. Si tratta dalla A2n 001 CFC, automotrice sperimentale a due piani che conduce un ciclo di prove in vista di una sua produzione su larga scala (nonostante alcune caratteristiche innovative tale automotrice resterà sempre un prototipo che dopo un lungo tour promozionale sui binari italiani finirà a far servizio in Africa)

Caratteristica e punto di forza della FSF sono i "Treni del mare". Qui nella foto ne vediamo uno, ovvero il diretto Pesaro-Cremona del 5 agosto 1986, colto in uscita da San Benedetto Po alla volta di Suzzara. La composizione era affidata ad una serie di 668 e rimorchiate del I tipo.

In una fredda giornata di dicembre, un'accoppiata di ALn 668 + Ln 664 FSF è pronta ad effettuare il treno diretto feriale Mantova - Sermide

Il centenario della linea viene celebrato, nel 1988, con numerose manifestazioni: da ricordare la pubblicazione del libro di Alessandro Muratori "Ferrovia Suzzara - Ferrara, passato, presente, futuro in cento anni di esercizio" edito dall' Editoriale del Garda, una mostra itinerante (con catalogo curato sempre da Alessandro Muratori per la parte storica), la visita dell'allora Ministro dei Trasporti Bernini ed un Treno Speciale, organizzato dall' AFI con 220 e carrozze ex FFS. Nel 1989 nuovi arrivi nel materiale rotabile: arrivano infatti tre nuove automotrici serie ALn 663 (019 - 021), identiche a quelle già in servizio sulla rete FS. Ma la notizia più importante e positiva viene dalla Legge Finanziaria del 1987 che stanzia 5.000 miliardi (di vecchie lire) per l'ammodernamento della rete ferroviaria italiana. Alla FSF spettano 260 miliardi di lire, anzi più precisamente viene concessa la facoltà di contrarre mutui per quell'importo, che lo stato si impegnava a rimborsare. I progetti di rinnovamento vengono presentati nel mese di aprile del 1987 e prevedono aumento della velocità massima con rettifica curve e sostituzione armamento, rinnovo degli impianti ACEI e dei FV, eliminazione di alcuni PL e, cosa più importante, elettrificazione dell'intera linea. Si dovranno attendere alcuni anni per vedere l'inizio di questi importanti lavori, che inizieranno solo nel 1996, e nel frattempo la FSF riprende la sua vita di sempre, anche se è da rilevare il ritiro dal servizio delle carrozze ex FSF in quanto da controlli effettuati dalla ASL venne rilevata presenza di amianto. Gli anni '90 vedono la FSF protagonista di numerosi treni speciali, tra i quali, da ricordare, quello organizzato dall'AFI per i suoi 25 anni il 17 maggio 1998: a vapore da Reggio Emilia a San Benedetto Po, con l'insolita presenza (per i binari della FSF) della locomotiva CCFR N°7 (una T3!).La conclusione dei lavori di rinnovo della FSF, in particolare quelli di  posa di un nuovo binario affiancato all'originale, in parte (ad Ospitale di Bondeno e tra Sermide e Magnacavallo) su nuovo tracciato, è prevista per l'autunno del 1999. E si moltiplicano le iniziative per salutare la "vecchia" FSF che dopo oltre 100 anni di onorato servizio "si rifà il trucco". Il 27 giugno 1999 un gruppo di appassionati tedeschi organizza un treno merci fotografico, affidato alla LD 62 tra Sermide e San benedetto Po, ma ovviamente è l'attivissima AFI ad essere sempre in prima linea nello svolgimento dei treni speciali: il 12 settembre 1999 un treno speciale, affidato alla ALn 772.1004 FP ha percorso (per l'ultima volta) la vecchia linea. A partire da lunedì 27 settembre, infatti, la FSF ha interrotto, per circa 48 ore, l'esercizio tra Ferrara e Poggio Rusco per il passaggio dal vecchio al nuovo tracciato. Il termine dei lavori ci mostra una linea parzialmente rinnovata con un nuovo tracciato e nuove stazioni a Bondeno e a Sermide. Abbandonata invece la vecchia fermata di Ospitale di Bondeno, causa la rettifica del tracciato e l'elettrificazione di parte della linea. Ma di treni passeggeri o merci a trazione elettrica non se ne vedono, e tutti i servizi restano a trazione diesel.  E pensare che nel progetto presentato nel 1987 era previsto l'acquisto anche di tre locomotive elettriche di tipo E.632... Il nuovo millennio porta una grande novità per la FSF e per le altre linee in concessione: prima nel 2001 di nuovo un treno speciale AFI, questa volta composto dalla 220 FSF in livrea verde e da carrozze ACT (ex FFS), mentre nel 2002 nasce infatti la FER - Ferrovie Emilia Romagna, una S.r.l. nata dalla fusione di quattro precedenti Ferrovie in Gestione Commissariale Governativa, ovvero la Ferrara - Codigoro (ex Ferrovie Padane), la Suzzara - Ferrara, le Bologna - Portomaggiore (FBP) e la Parma - Suzzara (ex Ferrovie Venete). Il capitale sociale della nuova società è di 710.122 euro. I Soci sono la Regione Emilia Romagna con una quota pari a 529.368 euro e le Province di Ferrara, Reggio Emilia, Ravenna, Parma, Modena, Bologna e Mantova, ciascuna con una quota pari a 25.822 euro. Così un'unica società si trova a gestire e coordinare il trasporto ferroviario su quattro importantissime linee. Come primo risultato aumenta il materiale rotabile a disposizione, e anche il gruppo dei 220 (che svolgono un notevolissimo e regolare servizio merci, anche su rete RFI e su quella ACT con i treni Ravenna - Dinazzano Scalo) aumenta con l'acquisto di altri tre mezzi  provenienti da imprese di lavori ferroviari. Tali mezzi sono stati inviati a Zagabria per essere sottoposti a revisione. Si sblocca inoltre la vicenda delle carrozze ex FFS accantonate con la decisione di affidare alla Magliola di Santhià la ricostruzione di  18 carrozze (ex FSF e FP) , con aria condizionata e nuovi interni , e con la trasformazione di tre unità in semipilota (sistema TCN). Proprio per questo motivo la FER ha affidato alla Bombardier (ex AdTranz) la costruzione di 3 locomotive elettriche del gruppo E 464 (con opzione per altre 3) , con cui costituire 3 treni reversibili da sei carrozze ciascuno. Nel frattempo, però, le ALn 663 e 668 continuano a svolgere un validissimo servizio sulla rete sociale ma anche  su rete RFI verso Bologna e Ravenna. 

La ALn 668.09 FSF è impegnata in un locale Suzzara-Ferrara in un caldo 30 giugno 1987. Qui è ripresa in piena linea fra Sermide e Felonica presso la frazione Caposotto di Sermide

Una ALn 668 FSF del I tipo riparte dalla fermata di San Rocco Mantovano, espletando un locale Ferrara - Suzzara il 17 settembre 1983

Siamo ormai giunti al capolinea della nostra storia, siam partiti dalle prime locomotive a vapore e siamo arrivati alle moderne automotrici, con nuovi e modernissimi mezzi elettrici in arrivo. Quella che oltre cento anni fa era una "semplice" linea secondaria è diventata un'importante via di collegamento tra i centri della "Bassa", e la recente unificazione della gestione la porta ad essere pienamente inserita nel sistema di trasporti regionali ed interregionali. Niente male per una linea che superati egregiamente i cento anni si appresta a vivere una seconda giovinezza, una Signorina che anche nell'immediato futuro avrà ancora molto da dire!  

Esercizio e dati Tecnici

Data di apertura: 22/12/1888 (intera linea)
Lunghezza: 81+172 Km
Binario: Singolo elettrificato da Ferrara a Poggio Rusco
Pendenza: 10 x 1000
Stazioni: 13 (comprese Ferrara,Poggio Rusco e Ferrara di RFI)
Fermate: 6
Passaggi a Livello: 133
Esercizio: DCO (Dirigente Centrale Operativo), Sede Sermide.
Società Concessionaria: FER - Ferrovie Emilia Romagna
Note: Presente a Bondeno raccordo con il locale zuccherificio

 

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