Linee Ferroviarie

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La Ferrovia Cecina – Saline - Volterra

 

L'ALn 668 3177 è appena giunta nella stazione terminale di Volterra -  Saline - Pomarance come Reg 6947 il 6/04/2004

La travagliata storia di questa breve  ferrovia inizia nel 1860, quando con un decreto del governo provvisorio della Toscana, presieduto da Bettino Ricasoli poco tempo dopo la "cacciata" del granduca e l'annessione della Toscana al Regno d'Italia, venne approvato il progetto di costruzione di questa linea insieme alla ferrovia tirrenica da Livorno  al confine con lo Stato Pontificio, allora posto nella stazione di Chiarone. La linea fu inaugurata, insieme alla Livorno - Collesalvetti - Cecina - Follonica, il 20 ottobre 1863. Nelle intenzioni originali, la Cecina - Volterra doveva essere il primo tratto di una linea ferroviaria che avrebbe dovuto raggiungere Colle Val D'Elsa per ricongiungersi alla costruenda ferrovia per Poggibonsi e dì lì alla rete FS senese: con essa si sarebbe venuta a realizzare una linea trasversale che avrebbe collegato l'entroterra toscano con il mare. In realtà le cose andarono ben diversamente, e il progetto venne ben presto abbandonato, lasciando la Cecina - Saline di Volterra un tronco isolato interessato da un traffico prettamente locale. In previsione del prolungamento della linea, e del previsto aumento di traffico vennero realizzate sulla linea le seguenti stazioni: Riparbella, Casino di Terra, Ponte Ginori e Saline di Volterra: un vero "record" se si pensa alla breve lunghezza della linea. All'inizio del nuovo secolo si ritorna a parlare di un prolungamento della linea ferroviaria, anche in vista di una ripresa del progetto per il congiungimento con il senese. Ma ben presto ci si rese conto che il potenziale traffico non giustificava le spese necessarie, e così ci si limitò a realizzare un collegamento ferroviario diretto per la città di Volterra. I lavori iniziano nel 1909, dopo la stipula di una convenzione che stabiliva le modalità di gestione della nuova linea: al Comune di Volterra la concessione per la costruzione, alle Ferrovie dello Stato la concessione per l'esercizio. Il 15 Settembre 1912 viene così inaugurato il prolungamento di Km 8+345 da Saline a Volterra Città, comprensivo di un tratto di Km 3+720 in ascesa costante del 100 per mille ed armato con cremagliera sistema Strub (con rotaie RA 36D).  Con il primo orario vennero istituite 5 coppie di treni, composti dalla locomotiva 980 e da due normali carrozze F.S. La limitata composizione trova spiegazione nel fatto che per raggiungere la stazione di Volterra venne realizzato un regresso, la cui breve lunghezza non permetteva composizioni elevate. Nel 1921 però, quando queste carrozze vennero sostituite da vetture dotate di freno a mano e pneumatico che si azionava sulla dentiera, si ebbe una divisione di fatto della linea in due parti: infatti per recarsi in treno da Saline a Volterra doveva trasbordare a Saline (nel frattempo erano entrate in servizio sulla linea le prime automotrici) senza poter far arrivare il treno di Volterra fino a Cecina, vanificando così gli sforzi fatti in sede di progettazione per evitare la soluzione di continuità con la rete nazionale. Ciò nonostante, la linea svolse proficuamente il proprio servizio, risultando indispensabile per il trasporto sia di persone che di merci, come alabastro grezzo e lavorato, carbone, collettame. Mentre la stazione di Saline vedeva un discreto traffico merci dovuto al trasporto del sale. Sopravissuta più o meno indenne alla seconda guerra mondiale, la Cecina - Volterra continua a svolgere la sua tranquilla vita da ferrovia secondaria, anche se si inizia a far sentire la forte concorrenza del nascente trasporto su gomma. Inoltre la ferrovia avrebbe urgente bisogno di interventi di ammodernamento per rendere più competitivo il servizio, che soffre di elevati tempi di percorrenza, specie nel tratto a cremagliera verso Volterra. Ma siamo ormai in pieno periodo di boom automobilistico e ci si guarda bene dall'effettuare qualsiasi tipo di intervento. Ad aggravare la situazione della ferrovia e a far addensare fosche nubi sul suo futuro ci sono anche gli elevati costi di manutenzione dovuti all'instabilità dei terreni nel tratto a cremagliera, dove sono frequenti frane e smottamenti.  Negli anni successivi una serie di smottamenti e  frane mettono in serio pericolo il futuro della ferrovia,che, di anno in anno, perde sempre più passeggeri. Dopo oltre 46 anni di onorato servizio, il trenino di Volterra effettua la sua ultima corsa alle 16,20 di venerdì 21 novembre 1958, sostituito da un servizio di autocorriere allora affidato alla SITA. Chiuso il tratto a cremagliera, rimane in servizio il tratto Cecina - Saline di Volterra, che continua ad essere interessato da un traffico passeggeri prettamente locale. Il servizio merci e i (pochi) treni a materiale ordinario vengono affidati alle locomotive a vapore del Gr 740 e 940 del DL di Livorno. Negli anni '60 le ALn 556 lasciano il posto alle ALn 772 e alle ALn 990, che su questa linea chiuderanno  la loro lunga carriera ferroviaria. Sul versante del traffico merci (ancora fiorente) le D 345 prendono il posto delle locomotive a vapore. Sono gli ultimi anni di splendore della linea, con numerosi treni al giorno e le ALn 990 che due volte al giorno vedono in composizione anche il rimorchio LDn 32 per il trasporto di bagagli e collettame. Purtroppo la crisi della linea è sempre più evidente di anno in anno, ed è dovuta non tanto dalla mancanza di traffico, ma dal disinteresse di FS ed enti locali. Gli anni '80 vedono l'arrivo delle ALn 668 e una drastica contrazione del traffico, penalizzato anche da una mancanza di collegamenti diretti con Pisa e Livorno. Sempre in questi anni vengono fatti alcuni interventi di ammodernamento sulla linea, sostituendo il vecchissimo armamento di tipo RA 36 (da 36 Kg/m) con rotaie UNI 50 e traverse in CAP. Questi interventi, dopo anni di disinteresse totale lasciano ben sperare nel futuro, ma nonostante questo la linea finisce nella "lista nera" dell'allora famigerato Ministro dei Trasporti Claudio Signorile con la non simpatica nomea di ramo secco da potare il più presto possibile, lasciando il solo servizio merci da svolgersi gestendo la linea in regime di raccordo. Le cose, per fortuna, vanno diversamente, la linea rimane in vita, ma alle FS continuano a pensare se tenere aperta o meno la linea, lasciandola in vita solo come raccordo per i treni merci diretti a Ponte Ginori e a Saline di Volterra.  Sono gli ultimi anni di treni merci sulla linea: oltre al salgemma  vengono trasportate cisterne di acido e carri sparsi per alcune ditte locali quasi tutte raccordate presso la Stazione di Saline di Volterra. La politica di risparmio dei costi, intrapresa dalle FS anche alla luce del traffico modesto svolto sulla linea porta alla  trasformazione in fermata  prima della stazione di Ponte Ginori, e successivamente anche di Riparbella. Anche il traffico merci si riduce sempre più, tanto che già nel 1980 troviamo una sola coppia di treni merci in orario, dapprima affidata alle locomotive del gruppo D342/D345 e successivamente alle  locomotive da manovra del gruppo D 245. Quando tutto sembra perduto, e la linea condannata ad una inevitabile chiusura, finalmente intervengono gli enti locali. Al fine di scongiurare la chiusura infatti, gli enti locali raggiungono un accordato con le FS per erogare, a partire dal 1997,  dei finanziamenti (circa 160 miliardi di vecchie lire l'anno) al fine di diminuire i costi d'esercizio, a detta delle FS troppo alti in proporzione ai ricavi ottenuti dal traffico passeggeri. Questo non impedisce però che nel 1999 cessi definitivamente il traffico merci. Ma in questi anni si è assistite ad un ritorno d'interesse verso la ferrovia, e, per scongiurarne la sua chiusura  e rilanciarne l'immagine, si decide, in collaborazione con le due associazioni di volontariato esistenti in Toscana di effettuare alcuni treni storici durante il periodo estivo, il primo dei quali, denominato treno degli Etruschi e trainato dalla 640 148, ha avuto un discreto successo. Nel corso di tutta l’estate 1999 sono stati effettuati altri treni storici con l’Aln 990, già utilizzata per l’effettuazione del "treno natura" nella Val d’Orcia in provincia di Siena e la locomotiva diesel D 342 per un convoglio di vetture storiche. Il grande successo di queste iniziative fa ben sperare in un rinato interesse della gente, locale e non, per questa linea ferroviaria, anche se permane grande incertezza sul suo futuro. Incertezza che pesa anche sui programmi di ammodernamento intrapresi dalle FS. In principio si decide di esercitare anche questa linea mediante CTC/DCO, e si iniziano i lavori, con tanto di predisposizione della fermata di Casino di Terra con scambi elettrici e segnali luminosi, ma poi tali lavori vengono abbandonati, in attesa di prendere una decisione definitiva. Così si viene a creare una stranissima situazione, con la stazione di Casino di Terra disabilitata al movimento, ma presenziata per la presenza di due PL manuali (di cui uno ancora del tipo a cancello) che vengono chiusi al passaggio dei treni. Per tanto, le ali semaforiche di 2^ Categoria diventano, caso unico in Italia, segnali di protezione del PL. Sempre nel 1999 una piena danneggia un piccolo ponte dopo Riparbella: viene istituito un rallentamento a  10 Km/h in attesa dei lavori di consolidamento del ponte,lavori che non vennero rimandati di anno in anno.

Veduta del grazioso Fabbricato Viaggiatori della fermata (ex stazione) di Ponte Ginori

La stazione di Volterra è ancora oggi esistente ed è sede degli uffici delle società CPT di Pisa, che gestisce il TPL in zona, mentre il piazzale, ormai privo di binari, è utilizzato come parcheggio

Cessato il traffico merci, diminuito drasticamente quello passeggeri anche a causa di orari non felici, l'esercizio della linea sebbene formalmente gestito mediante Dirigente Unico con sede a Collesalvetti (che dal 1994 ha avuto anche il "gravoso" compito di regolare la circolazione sulla linea Pisa - Vada chiusa al regolare traffico viaggiatori) , avviene di fatto a spola. La situazione va avanti così ancora per alcuni anni, finchè le FS decidono di automatizzare anche questi due PL e di conseguenza di sopprimere ufficialmente la DU, e stabilendo che l'esercizio sulla linea  avvenga a spola (visto anche il traffico ridottissimo) . La Cecina - Saline,  continua la sua tranquilla vita di linea secondaria, con un futuro sempre più incerto. La scarsità di mezzi diesel presso il DL di Pisa ha provocando, da prima dell'estate 2012, una sospensione "de facto" dl servizio ferroviario, con soppressioni giornaliere dei treni. E non lasciano ben sperare le parole della DTR Toscana "...in un momento di disponibilità ridotta di  mezzi diesel si sceglie di mantenere il servizio ferroviario sulle linee in cui l’eventuale sostituzione con bus presenterebbe criticità sia legate all’elevato  numero di utilizzatori del servizio che ai tempi di percorrenza non confrontabili con quelli del treno. La linea Cecina - Volterra non presenta alcuna delle criticità sopra citate visto il ridotto numero di utilizzatori del servizio (il carico medio dei treni raramente supera i 10 pax a treno) ed il tempo di percorrenza dei bus tra Cecina e Volterra è confrontabile con quello del treno. I dati di frequentazione sulla linea sono consolidati ormai da diversi anni, anzi con una domanda di trasporto su ferro sempre calante anche quando il servizio era svolto esclusivamente da treni. Pertanto, in una fase di scarse risorse,  è economicamente ed ecologicamente più conveniente per la collettività che i pochissimi viaggiatori che utilizzano la tratta utilizzino i bus sostitutivi che, oltre a costare di meno ai contribuenti, consumano meno energia per passeggero trasportato" . La sospensione diventa definitiva quando RFI rileva che lo stato della linea è tale da non permettere più la circolazione dei treni. Quando tutto sembrava perduto, con la linea destinata alla chiusura, ed i treni che nel mese di Settembre 2013 sono  stati definitivamente sostituiti da autobus, la Regione Toscana, molto attiva nel versante del trasporto ferroviario,  ha stanziato i fondi per la ripresa del servizio ferroviario, che, dopo i necessari lavori di manutenzione della linea, che hanno finalmente comportato l'abolizione dei rallentamenti a Ripareblla, è così potuto riprendere. La riapertura è stata celebrata con un treno speciale,effettuato con ALn 772, il giorno 14 dicembre. Dal giorno successivo è ripresa la circolazione ferroviaria con il vecchio orario ante chiusura.


Esercizio e dati Tecnici:

Data di apertura:  12/09/1912 (fino a Volterra)
Lunghezza:  Km 29+729
Binario: singolo non elettrificato
Pendenza: 8 X 1000
Fermate: 5 (Casino di Terra e Saline di Volterra stazioni disabilitate al movimento)
Passaggi a livello: 10
Esercizio: A spola
Compartimento RFI:  Firenze (FL 96)
Note:  Il servizio  ferroviario è sospeso nei giorni festivi 

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